Nella Giornata del Suolo convegno Consorzio Italiano Compostatori
Roma, 6 dic. (askanews) – Il suolo e’ una risorsa ambientale strategica, minacciata dal cambiamento climatico che si manifesta con eventi estremi i cui effetti sono ormai sotto gli occhi di tutti. Il suolo e’ la pelle del nostro pianeta, assorbe cio’ che la natura e l’uomo gli forniscono e dalla qualita’ dei suoi componenti dipende anche la qualita’ del nostro cibo. In questo quadro il compost, ottenuto dal riciclo dei rifiuti organici, rappresenta un alleato naturale della fertilita’ del terreno, oltre che un esempio virtuoso di economia circolare.
Del ruolo che questo fertilizzante naturale puo’ giocare nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile e attenta al clima si e’ parlato al convegno “Dalla terra alla Terra”, organizzato dal Consorzio Italiano Compostatori in collaborazione con Re Soil Foundation in occasione della Giornata mondiale del Suolo.
“Molti di noi – dichiara ad askanews Lella Miccolis, Presidente CIC-Consorzio Italiano Compostatori – pensano che il suolo serva solo a garantire la produzione di beni alimentari e di biomasse vegetali, pero’ il suolo svolge anche tanti servizi, cosiddetti agrosistemici, come quello della conservazione della biodiversita’, e’ una riserva genetica, e poi regola e mantiene le risorse idriche; un’altra importante funzione e’ quella della cattura e del sequestro del carbonio ma anche quella di proteggere e mitigare quelli che sono i fenomeni idrogeologici estremi, come quello che e’ accaduto ahime’ ad Ischia; ma controlla anche l’erosione e il rilascio dei nutrienti nelle falde acquifere. Tutte queste funzioni il suolo le puo’ svolgere anche grazie al contributo del compost quando viene apportato ai suoli”.
In Italia ogni anno vengono raccolti e avviati agli impianti di compostaggio oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti organici da cui vengono prodotti circa 2,2 milioni di tonnellate di compost di alta qualita’. Una produzione che, se valorizzata, potrebbe aumentare considerevolmente e rappresentare un’alternativa ai fertilizzanti di sintesi, insufficienti a far fronte alla richiesta crescente e quindi sempre piu’ costosi.
“Aver prodotto del fertilizzante naturale, da riciclo, disponibile tutto l’anno e, se gli impianti sono dislocati in maniera omogenea su tutto il territorio, disponibile anche in tutti i territori, a prezzi contenuti sicuramente sara’ un vantaggio per l’agricoltura nazionale”, osserva Lella Miccolis. “Noi vorremmo che fossero riconfermate e anche potenziate le misure di sostegno nell’approvvigionamento del compost. Non vogliamo come operatori di settore essere aiutati noi, noi vorremmo che gli utilizzatori finali avessero un ulteriore vantaggio, non solo quello agricolo e ambientale, ma anche economico. E poi – conclude – c’e’ tutto il discorso dei carbon credits. Vorremmo che fosse riconosciuto tramite un sistema di crediti anche il carbonio che grazie al compost viene catturato e stoccato al suolo”.
Il compost dunque amico del suolo e del clima.
CIC: compost alleato della terra, per un’agricoltura sostenibile
Roma, 6 dic. (askanews) – Il suolo e’ una risorsa ambientale strategica, minacciata dal cambiamento climatico che si manifesta con eventi estremi i cui effetti sono ormai sotto gli occhi di tutti. Il suolo e’ la pelle del nostro pianeta, assorbe cio’ che la natura e l’uomo gli forniscono e dalla qualita’ dei suoi componenti dipende anche la qualita’ del nostro cibo. In questo quadro il compost, ottenuto dal riciclo dei rifiuti organici, rappresenta un alleato naturale della fertilita’ del terreno, oltre che un esempio virtuoso di economia circolare.
Del ruolo che questo fertilizzante naturale puo’ giocare nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile e attenta al clima si e’ parlato al convegno “Dalla terra alla Terra”, organizzato dal Consorzio Italiano Compostatori in collaborazione con Re Soil Foundation in occasione della Giornata mondiale del Suolo.
“Molti di noi – dichiara ad askanews Lella Miccolis, Presidente CIC-Consorzio Italiano Compostatori – pensano che il suolo serva solo a garantire la produzione di beni alimentari e di biomasse vegetali, pero’ il suolo svolge anche tanti servizi, cosiddetti agrosistemici, come quello della conservazione della biodiversita’, e’ una riserva genetica, e poi regola e mantiene le risorse idriche; un’altra importante funzione e’ quella della cattura e del sequestro del carbonio ma anche quella di proteggere e mitigare quelli che sono i fenomeni idrogeologici estremi, come quello che e’ accaduto ahime’ ad Ischia; ma controlla anche l’erosione e il rilascio dei nutrienti nelle falde acquifere. Tutte queste funzioni il suolo le puo’ svolgere anche grazie al contributo del compost quando viene apportato ai suoli”.
In Italia ogni anno vengono raccolti e avviati agli impianti di compostaggio oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti organici da cui vengono prodotti circa 2,2 milioni di tonnellate di compost di alta qualita’. Una produzione che, se valorizzata, potrebbe aumentare considerevolmente e rappresentare un’alternativa ai fertilizzanti di sintesi, insufficienti a far fronte alla richiesta crescente e quindi sempre piu’ costosi.
“Aver prodotto del fertilizzante naturale, da riciclo, disponibile tutto l’anno e, se gli impianti sono dislocati in maniera omogenea su tutto il territorio, disponibile anche in tutti i territori, a prezzi contenuti sicuramente sara’ un vantaggio per l’agricoltura nazionale”, osserva Lella Miccolis. “Noi vorremmo che fossero riconfermate e anche potenziate le misure di sostegno nell’approvvigionamento del compost. Non vogliamo come operatori di settore essere aiutati noi, noi vorremmo che gli utilizzatori finali avessero un ulteriore vantaggio, non solo quello agricolo e ambientale, ma anche economico. E poi – conclude – c’e’ tutto il discorso dei carbon credits. Vorremmo che fosse riconosciuto tramite un sistema di crediti anche il carbonio che grazie al compost viene catturato e stoccato al suolo”.
Il compost dunque amico del suolo e del clima.