Notizia non confermata. Attivisti diffidenti
Milano, 5 dic. (askanews) – La polizia morale iraniana potrebbe essere stata sciolta o sospesa. La notizia, ancora non confermata ufficialmente, circola dopo un commento durante un evento da parte del procuratore generale iraniano Mohammad Jafar Montazeri che ha scatenato il dibattito.
“La polizia morale non ha nulla a che fare con la magistratura
ed e’ stata chiusa da dove era stata istituita”, ha detto
alludendo al ministero dell’Interno da cui dipende la polizia. In
una dichiarazione di sabato, Montazeri aveva anche detto al
parlamento iraniano che la legge che impone alle donne di
indossare l’hijab sarebbe stata esaminata.
Dunque, al momento non e’ chiaro se la polizia che ha il
compito di far rispettare il codice di abbigliamento islamico del
paese sia stata chiusa, sospesa o sia ancora attiva ma senza piu’ possibilita’ di intervenire. La notizia arriva dopo mesi di proteste guidate dalle donne,
etichettate come “rivolte” dalle autorita’, che hanno travolto
l’Iran da quando la 22enne Mahsa Amini e’ morta tre giorni dopo il
suo arresto proprio da parte della polizia morale a Teheran.
Nessuna conferma da parte delle autorita’ competenti ma non e’ un caso che i media ufficiali iraniani abbiano diffuso una dichiarazione di apertura ma molto ambigua da parte del presidente Raisi: “Le basi repubblicane e islamiche dell’Iran sono costituzionalmente radicate, ma ci sono metodi per attuare la costituzione che possono essere flessibili”, ha dichiarato.
Tanto e’ bastato per aprire il dibattito. Secondo alcuni analisti potrebbe essere una prima piccola vittoria del movimento di protesta in Iran, secondo molti altri invece serve molta prudenza per capire cosa stia accadendo nell’establishment iraniano.
“Il regime iraniano sa benissimo che sta vivendo i suoi ultimi giorni e sta per cadere, e sta facendo di tutto per sopravvivere piu’ a lungo. Sa benissimo che se permane l’obbligo del velo, e’ destinato a scomparire. Questa decisione mira a influenzare l’opinione pubblica”, ha spiegato Nashmil Abdi, iraniana residente in Kurdistan.
“Penso che questa decisione abbia lo scopo di mostrare al mondo che per loro va tutto bene. Spero che questa decisione non abbia un effetto sulle manifestazioni e sull’opinione della comunita’ internazionale sull’Iran”, ha sottolineato Soma Hakimzada, giornalista, attivista in un partito di opposizione curdo iraniano.
“Questa decisione non ci fa piacere, perche’ l’Iran ricorre all’inganno. Purtroppo ci sono molte cose che accadono in modo diverso nelle carceri, quindi non credo che le donne apprezzino questo annuncio iraniano”.
Un annuncio sulla polizia morale in Iran scatena il dibattito
Milano, 5 dic. (askanews) – La polizia morale iraniana potrebbe essere stata sciolta o sospesa. La notizia, ancora non confermata ufficialmente, circola dopo un commento durante un evento da parte del procuratore generale iraniano Mohammad Jafar Montazeri che ha scatenato il dibattito.
“La polizia morale non ha nulla a che fare con la magistratura
ed e’ stata chiusa da dove era stata istituita”, ha detto
alludendo al ministero dell’Interno da cui dipende la polizia. In
una dichiarazione di sabato, Montazeri aveva anche detto al
parlamento iraniano che la legge che impone alle donne di
indossare l’hijab sarebbe stata esaminata.
Dunque, al momento non e’ chiaro se la polizia che ha il
compito di far rispettare il codice di abbigliamento islamico del
paese sia stata chiusa, sospesa o sia ancora attiva ma senza piu’ possibilita’ di intervenire. La notizia arriva dopo mesi di proteste guidate dalle donne,
etichettate come “rivolte” dalle autorita’, che hanno travolto
l’Iran da quando la 22enne Mahsa Amini e’ morta tre giorni dopo il
suo arresto proprio da parte della polizia morale a Teheran.
Nessuna conferma da parte delle autorita’ competenti ma non e’ un caso che i media ufficiali iraniani abbiano diffuso una dichiarazione di apertura ma molto ambigua da parte del presidente Raisi: “Le basi repubblicane e islamiche dell’Iran sono costituzionalmente radicate, ma ci sono metodi per attuare la costituzione che possono essere flessibili”, ha dichiarato.
Tanto e’ bastato per aprire il dibattito. Secondo alcuni analisti potrebbe essere una prima piccola vittoria del movimento di protesta in Iran, secondo molti altri invece serve molta prudenza per capire cosa stia accadendo nell’establishment iraniano.
“Il regime iraniano sa benissimo che sta vivendo i suoi ultimi giorni e sta per cadere, e sta facendo di tutto per sopravvivere piu’ a lungo. Sa benissimo che se permane l’obbligo del velo, e’ destinato a scomparire. Questa decisione mira a influenzare l’opinione pubblica”, ha spiegato Nashmil Abdi, iraniana residente in Kurdistan.
“Penso che questa decisione abbia lo scopo di mostrare al mondo che per loro va tutto bene. Spero che questa decisione non abbia un effetto sulle manifestazioni e sull’opinione della comunita’ internazionale sull’Iran”, ha sottolineato Soma Hakimzada, giornalista, attivista in un partito di opposizione curdo iraniano.
“Questa decisione non ci fa piacere, perche’ l’Iran ricorre all’inganno. Purtroppo ci sono molte cose che accadono in modo diverso nelle carceri, quindi non credo che le donne apprezzino questo annuncio iraniano”.