Scienza e fantasia: nove racconti ispirati dalle ricerche IIT – askanews.it

Scienza e fantasia: nove racconti ispirati dalle ricerche IIT

Milano, 5 dic. (askanews) – Una raccolta di racconti ispirati dagli studi dei ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia da’ corpo al volume “Fanta-Scienza2”: piccola antologia di nove interviste agli scienziati IIT e nove racconti di altrettanti autori – tra i quali Bruce Sterling, a Serena Maria Barbacetto, Lukha B. Kremo – curata da Marco Passarello, anche lui autore di uno dei testi. “Fanta-Scienza2” – secondo volume del progetto editoriale Fanta-Scienza – e’ stato presentato a Genova nella sede di IIT nel corso di un incontro tra autori e ricercatori. “Gli scienziati inizialmente sono restii a lasciarsi andare a voli di fantasia, ma una volta che hanno ricevuto il ‘la’ sono stati estremamente generosi nel lavorare di fantasia, fare ipotesi e andare anche molto avanti nel tempo – dice Marco Passarello raccontando lo sviluppo del progetto Fanta-Scienza – Gli autori certo non sono da meno, per loro e’ stato come entrare nel Paese dei balocchi avendo uno scienziato a loro disposizione che forniva idee per la scrittura”. Autori e scienziati, oltre che sugli sviluppi narrativi delle ricerche si sono confrontati anche sul rapporto tra gli studi scientifici e fantasia. “La fantascienza e’ uno stimolo etico e anche fondamentale per noi ricercatori – commenta Luca Berdondini, responsabile dell’Unita’ di Microtecnologie per Neuroelettronica; i suoi studi hanno ispirato il racconto “Ouja” di Marco Passarello – Ci permette di valutare dove la tecnologia sta andando e dove potrebbe andare. Quindi anche preparare la societa’ ad adottare una regolamentazione adeguata per gestire nuove tecnologie e nuovi sviluppi”. “Il rapporto tra scrittori e scienza e’ di mutuo sostegno – aggiunge la scrittrice Serena Maria Barbacetto, autrice del racconto “Il morbo”, ispirato alle ricerche di Alessandra Sciutti, ricercatrice IIT, responsabile dell’unita’ “CONTACT – Architetture cognitive per tecnologie collaborative” – La scienza ci fornisce degli spunti, delle ipotesi di lavoro, sui cui poi noi fanta-scientisti lavoriamo. Ma non e’ un condizionamento. E’ piuttosto un terreno fertile su cui sviluppare idee ipotizzando anche estreme conseguenze future”. Pubblicato a ottobre 2022 da “Odissea fantascienza”, il volume – acquistabile dal sito dell’editore o su piattaforme on line – e l’intero progetto Fanta-Scienza, hanno offerto a IIT lo spunto per lanciare un proprio contest letterario dal titolo FAHRENHEI.IIT aperto a chiunque abbia voglia di scrivere sulle tematiche oggetto delle ricerche condotte dall’Istituto (termine per partecipare prorogato fino ad aprile 2023). Un segnale che valorizza l’intreccio virtuoso tra saperi e conoscenze diverse. “Per un ricercatore, leggersi in un racconto di fantasia e’ un po’ come provare a fare ricerca in un nuovo modo – conferma Monica Gori, ricercatrice IIT, responsabile “Unita’ per Persone con disabilita’ visiva”; le sue ricerche hanno ispirato il racconto di Lukha B. Kremo “Ti presto di occhi” – Come ricercatori dobbiamo un po’ immaginare il futuro e poi dare forma, creare quello che pensiamo. Nella fantascienza si puo’ anche andare oltre; ma la fantascienza puo’ anche ispirare quelle che sono le nostre future ricerche”.
Dic 5, 2022
Sterling e Kremo tra gli autori di “Fanta-Scienza2”

Milano, 5 dic. (askanews) – Una raccolta di racconti ispirati dagli studi dei ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia da’ corpo al volume “Fanta-Scienza2”: piccola antologia di nove interviste agli scienziati IIT e nove racconti di altrettanti autori – tra i quali Bruce Sterling, a Serena Maria Barbacetto, Lukha B. Kremo – curata da Marco Passarello, anche lui autore di uno dei testi.

“Fanta-Scienza2” – secondo volume del progetto editoriale Fanta-Scienza – e’ stato presentato a Genova nella sede di IIT nel corso di un incontro tra autori e ricercatori. “Gli scienziati inizialmente sono restii a lasciarsi andare a voli di fantasia, ma una volta che hanno ricevuto il ‘la’ sono stati estremamente generosi nel lavorare di fantasia, fare ipotesi e andare anche molto avanti nel tempo – dice Marco Passarello raccontando lo sviluppo del progetto Fanta-Scienza – Gli autori certo non sono da meno, per loro e’ stato come entrare nel Paese dei balocchi avendo uno scienziato a loro disposizione che forniva idee per la scrittura”.

Autori e scienziati, oltre che sugli sviluppi narrativi delle ricerche si sono confrontati anche sul rapporto tra gli studi scientifici e fantasia. “La fantascienza e’ uno stimolo etico e anche fondamentale per noi ricercatori – commenta Luca Berdondini, responsabile dell’Unita’ di Microtecnologie per Neuroelettronica; i suoi studi hanno ispirato il racconto “Ouja” di Marco Passarello – Ci permette di valutare dove la tecnologia sta andando e dove potrebbe andare. Quindi anche preparare la societa’ ad adottare una regolamentazione adeguata per gestire nuove tecnologie e nuovi sviluppi”.

“Il rapporto tra scrittori e scienza e’ di mutuo sostegno – aggiunge la scrittrice Serena Maria Barbacetto, autrice del racconto “Il morbo”, ispirato alle ricerche di Alessandra Sciutti, ricercatrice IIT, responsabile dell’unita’ “CONTACT – Architetture cognitive per tecnologie collaborative” – La scienza ci fornisce degli spunti, delle ipotesi di lavoro, sui cui poi noi fanta-scientisti lavoriamo. Ma non e’ un condizionamento. E’ piuttosto un terreno fertile su cui sviluppare idee ipotizzando anche estreme conseguenze future”.

Pubblicato a ottobre 2022 da “Odissea fantascienza”, il volume – acquistabile dal sito dell’editore o su piattaforme on line – e l’intero progetto Fanta-Scienza, hanno offerto a IIT lo spunto per lanciare un proprio contest letterario dal titolo FAHRENHEI.IIT aperto a chiunque abbia voglia di scrivere sulle tematiche oggetto delle ricerche condotte dall’Istituto (termine per partecipare prorogato fino ad aprile 2023).

Un segnale che valorizza l’intreccio virtuoso tra saperi e conoscenze diverse. “Per un ricercatore, leggersi in un racconto di fantasia e’ un po’ come provare a fare ricerca in un nuovo modo – conferma Monica Gori, ricercatrice IIT, responsabile “Unita’ per Persone con disabilita’ visiva”; le sue ricerche hanno ispirato il racconto di Lukha B. Kremo “Ti presto di occhi” – Come ricercatori dobbiamo un po’ immaginare il futuro e poi dare forma, creare quello che pensiamo. Nella fantascienza si puo’ anche andare oltre; ma la fantascienza puo’ anche ispirare quelle che sono le nostre future ricerche”.