D’Amato, miglioriamo la sanita’ territoriale
Roma, 5 dic. (askanews) – Inaugurati oggi agli IFO Istituti Regina Elena e San Gallicano, due nuovi sistemi di Pet-Ct completamente digitali con il taglio del nastro dell’Assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Si tratta di una eccellenza diagnostica unica nel suo genere – spiegano dalla Regione – che consente di identificare con precisione anche lesioni tumorali millimetriche grazie alla elevata risoluzione e sensibilita’ delle immagini. Le nuove Pet-Ct non solo permettono di identificare il tumore fin dai primi stadi, ma anche di osservare la sua evoluzione e monitorare la risposta ai trattamenti. Questo importante miglioramento del sistema digitale rispetto all’ analogico, aumentera’ la produttivita’ del 60% con un impatto sulla riduzione delle liste di attesa in un campo della medicina estremamente delicato e critico come quello oncologico. Oltre 3.7 milioni il costo delle due macchine, sostenuto dalla Regione Lazio e dai finanziamenti provenienti dal Pnrr. D’Amato ha spiegato che “con questo investimento prosegue l’impegno per l’innovazione tecnologica e per migliorare e potenziare la sanita’ territoriale, affinche’ i cittadini possano ricevere cure di qualita’ e sempre piu’ moderne. Grazie a questo intervento l’IFO sara’ arricchito con PET/CT di ultima generazione che consentiranno un notevole miglioramento di qualita’ ed efficienza nelle prestazioni con un particolare riguardo all’umanizzazione delle cure. La durata dell’esame si riduce, si potranno cosi’ effettuare piu’ di 7000 esami annui”. “Il sistema – ha detto Rosa Sciuto, Responsabile della Medicina Nucleare IFO – consente di realizzare un vero e proprio imaging di precisione. La durata dell’esame si riduce passando dai 25-45 minuti dei tomografi PET analogici, ai 15-25 minuti, a seconda del tipo di indagine. Il flusso di lavoro piu’ efficiente portera’ all’esecuzione di un numero maggiore di esami giornalieri. Si stima di aumentare subito la produttivita’ da 4500 esami annui, eseguiti nel 2021 e nel 2022, a piu’ di 7000 nel 2023”. Alle piu’ elevate performance diagnostiche si affianca la massima sicurezza e comfort per l’assistito: si riduce di circa il 30%, la dose di radiofarmaco da iniettare con conseguente minore esposizione anche degli operatori. “Siamo riusciti in tempi molto ragionevoli a sostituire la Pet-Ct mobile – ha aggiunto Marina Cerimele, Direttore Generale IFO – e acquisire ben 2 macchine di elevata eccellenza tecnologica. Un importante investimento che aggiunge cosi’ un altro tassello al progetto di restyling e ammodernamento del parco macchine degli Istituti. Tutto questo senza perdere di vista i bisogni della persona malata, non solo sul piano clinico-assistenziale ma anche del benessere psicofisico. E’ completamente cambiata la filosofia di arredo degli ambienti, al fine offrire spazi confortevoli sia ai pazienti che agli operatori”. “La leva tecnologica e’ per noi un fattore che permette di ottimizzare i processi clinico-assistenziali. Con il nuovo applicativo – ha concluso Giuseppe Navanteri, ingegnere clinico IFO – abbiamo messo in atto un processo operativo semplificato e completamente paperless. L’obiettivo sarebbe ora quello di estendere l’uso di questo software a livello regionale, in modo che ogni specialista possa monitorare la richiesta di prestazione, visualizzarne lo stato e la data calendarizzata, permettendogli di pianificare al meglio il percorso terapeutico e diagnostico dell’assistito”.
Sanità Lazio: agli Ifo di Roma 2 nuove Pet-Ct digitali
Roma, 5 dic. (askanews) – Inaugurati oggi agli IFO Istituti Regina Elena e San Gallicano, due nuovi sistemi di Pet-Ct completamente digitali con il taglio del nastro dell’Assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Si tratta di una eccellenza diagnostica unica nel suo genere – spiegano dalla Regione – che consente di identificare con precisione anche lesioni tumorali millimetriche grazie alla elevata risoluzione e sensibilita’ delle immagini. Le nuove Pet-Ct non solo permettono di identificare il tumore fin dai primi stadi, ma anche di osservare la sua evoluzione e monitorare la risposta ai trattamenti. Questo importante miglioramento del sistema digitale rispetto all’ analogico, aumentera’ la produttivita’ del 60% con un impatto sulla riduzione delle liste di attesa in un campo della medicina estremamente delicato e critico come quello oncologico. Oltre 3.7 milioni il costo delle due macchine, sostenuto dalla Regione Lazio e dai finanziamenti provenienti dal Pnrr. D’Amato ha spiegato che “con questo investimento prosegue l’impegno per l’innovazione tecnologica e per migliorare e potenziare la sanita’ territoriale, affinche’ i cittadini possano ricevere cure di qualita’ e sempre piu’ moderne. Grazie a questo intervento l’IFO sara’ arricchito con PET/CT di ultima generazione che consentiranno un notevole miglioramento di qualita’ ed efficienza nelle prestazioni con un particolare riguardo all’umanizzazione delle cure. La durata dell’esame si riduce, si potranno cosi’ effettuare piu’ di 7000 esami annui”. “Il sistema – ha detto Rosa Sciuto, Responsabile della Medicina Nucleare IFO – consente di realizzare un vero e proprio imaging di precisione. La durata dell’esame si riduce passando dai 25-45 minuti dei tomografi PET analogici, ai 15-25 minuti, a seconda del tipo di indagine. Il flusso di lavoro piu’ efficiente portera’ all’esecuzione di un numero maggiore di esami giornalieri. Si stima di aumentare subito la produttivita’ da 4500 esami annui, eseguiti nel 2021 e nel 2022, a piu’ di 7000 nel 2023”. Alle piu’ elevate performance diagnostiche si affianca la massima sicurezza e comfort per l’assistito: si riduce di circa il 30%, la dose di radiofarmaco da iniettare con conseguente minore esposizione anche degli operatori. “Siamo riusciti in tempi molto ragionevoli a sostituire la Pet-Ct mobile – ha aggiunto Marina Cerimele, Direttore Generale IFO – e acquisire ben 2 macchine di elevata eccellenza tecnologica. Un importante investimento che aggiunge cosi’ un altro tassello al progetto di restyling e ammodernamento del parco macchine degli Istituti. Tutto questo senza perdere di vista i bisogni della persona malata, non solo sul piano clinico-assistenziale ma anche del benessere psicofisico. E’ completamente cambiata la filosofia di arredo degli ambienti, al fine offrire spazi confortevoli sia ai pazienti che agli operatori”. “La leva tecnologica e’ per noi un fattore che permette di ottimizzare i processi clinico-assistenziali. Con il nuovo applicativo – ha concluso Giuseppe Navanteri, ingegnere clinico IFO – abbiamo messo in atto un processo operativo semplificato e completamente paperless. L’obiettivo sarebbe ora quello di estendere l’uso di questo software a livello regionale, in modo che ogni specialista possa monitorare la richiesta di prestazione, visualizzarne lo stato e la data calendarizzata, permettendogli di pianificare al meglio il percorso terapeutico e diagnostico dell’assistito”.