Il 5, 6 e 7 dicembre nei cinema il documentario del regista
Roma, 5 dic. (askanews) – Arriva come evento speciale al cinema il 5, 6 e 7 dicembre “Napoli magica”, il documentario diretto e interpretato da Marco D’Amore. Un racconto inedito della citta’, che parte come un viaggio tra le sue strade e la sua gente, alla ricerca di aneddoti, storie e risposte e si sposta poi in una dimensione onirica. E alcune risposte il regista le trova nei sotterranei della sua citta’, tra misteri, fantasmi e leggende.
D’Amore racconta:
“Secondo me non e’ che e’ difficile raccontare Napoli, e’ impossibile. Lo dimostra il fatto che ormai sono non so quanti anni che Napoli produce visioni di se’ le piu’ disparate, le piu’ diverse, le piu’ complesse, non solo da cineasti napoletani ma anche da quelli che vengono da fuori e si interrogano su questa citta’”.
Grazie al suo documentario pero’ D’Amore ha capito qualcosa in piu’ della sua citta’.
“Ho capito che bisogna spendere tutta la vita per comprenderla, ho capito che non basta una lettura, non basta un film, non basta una passeggiata per avere misura della complessita’ di questa citta’. Credo che Napoli sia una delle citta’ predilette per parlare di conflitto, che poi e’ alla base della narrazione, dunque credo che sia uno dei luoghi prediletti per chi vuole mettere in scena l’amore, l’odio, la morte, la famiglia perche’ regala sempre visioni di se’ incredibili, che a partire dal particolare della sua condizione riescono a farsi messaggio universale”.
“Napoli magica”, D’Amore: racconto la mia città, indefinibile
Roma, 5 dic. (askanews) – Arriva come evento speciale al cinema il 5, 6 e 7 dicembre “Napoli magica”, il documentario diretto e interpretato da Marco D’Amore. Un racconto inedito della citta’, che parte come un viaggio tra le sue strade e la sua gente, alla ricerca di aneddoti, storie e risposte e si sposta poi in una dimensione onirica. E alcune risposte il regista le trova nei sotterranei della sua citta’, tra misteri, fantasmi e leggende.
D’Amore racconta:
“Secondo me non e’ che e’ difficile raccontare Napoli, e’ impossibile. Lo dimostra il fatto che ormai sono non so quanti anni che Napoli produce visioni di se’ le piu’ disparate, le piu’ diverse, le piu’ complesse, non solo da cineasti napoletani ma anche da quelli che vengono da fuori e si interrogano su questa citta’”.
Grazie al suo documentario pero’ D’Amore ha capito qualcosa in piu’ della sua citta’.
“Ho capito che bisogna spendere tutta la vita per comprenderla, ho capito che non basta una lettura, non basta un film, non basta una passeggiata per avere misura della complessita’ di questa citta’. Credo che Napoli sia una delle citta’ predilette per parlare di conflitto, che poi e’ alla base della narrazione, dunque credo che sia uno dei luoghi prediletti per chi vuole mettere in scena l’amore, l’odio, la morte, la famiglia perche’ regala sempre visioni di se’ incredibili, che a partire dal particolare della sua condizione riescono a farsi messaggio universale”.