Alberto Angela sul padre Piero: come un capitano lascia una rotta – askanews.it

Alberto Angela sul padre Piero: come un capitano lascia una rotta

Roma, 5 dic. (askanews) – “Mio padre e’ stato un grande insegnamento durante tutta la vita. Io ho avuto la fortuna di averlo accanto, di avere una persona che ti insegnava anche senza parlare, con il comportamento. Lui, nell’ultima parte della sua vita, non ha voluto che si sapesse ma gli dispiaceva che le persone che lo seguivano non sapessero. Diceva: ‘Io vorrei dire che me ne sto andando e che abbraccio tutti’. E lo ha fatto in vari modi. Le persone che sapevano veramente come stavano andando le cose erano 5 o 6, non di piu’. Della famiglia e neanche tutta. Neanche i collaboratori sapevano. Ho visto un coraggio incredibile nel portare avanti e finire il libro ’10 cose che ho imparato’ e fare i ‘Superquark – Prepararsi al futuro’. Questo libro e’ per i giovani e dice: ‘Ragazzi, questo e’ la road map che avete davanti, secondo quello che io vi posso dire’. Con il programma ‘Prepararsi al futuro’ diceva che bisogna investire sui ragazzi per affrontare questi temi. Quindi e’ stato come una specie di lascito di un capitano che ti dice che non potra’ esserci, ma la rotta migliore e’ questa”: cosi’ Alberto Angela ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3. “E’ riuscito anche a fare un disco. Erano anni che gli dicevo di fare questo disco. Lui suonava pianoforte e jazz da sempre, me lo ricordo in casa, pero’ era un perfezionista e diceva, come Leonardo da Vinci, che doveva essere perfetto o niente. Alla fine sono riuscito a convincerlo: e’ venuto in Rai e ha inciso tre brani. Il 22 dicembre, giorno del suo compleanno, sara’ lui a fare un compleanno agli altri: un podcast che sara’ su RaiPlay Sound dove ascoltare una dozzina di suoi pezzi: tre nuovi che ha fatto un mese prima di morire e poi altri presi un po’ qui e un po’ la’ dalla sua carriera. Il piu’ antico e’ del 1953”, ha rivelato.
Dic 5, 2022

A Che tempo che fa ha parlato del libro e di un disco inatteso

Roma, 5 dic. (askanews) – “Mio padre e’ stato un grande insegnamento durante tutta la vita. Io ho avuto la fortuna di averlo accanto, di avere una persona che ti insegnava anche senza parlare, con il comportamento. Lui, nell’ultima parte della sua vita, non ha voluto che si sapesse ma gli dispiaceva che le persone che lo seguivano non sapessero. Diceva: ‘Io vorrei dire che me ne sto andando e che abbraccio tutti’. E lo ha fatto in vari modi. Le persone che sapevano veramente come stavano andando le cose erano 5 o 6, non di piu’. Della famiglia e neanche tutta. Neanche i collaboratori sapevano. Ho visto un coraggio incredibile nel portare avanti e finire il libro ’10 cose che ho imparato’ e fare i ‘Superquark – Prepararsi al futuro’. Questo libro e’ per i giovani e dice: ‘Ragazzi, questo e’ la road map che avete davanti, secondo quello che io vi posso dire’. Con il programma ‘Prepararsi al futuro’ diceva che bisogna investire sui ragazzi per affrontare questi temi. Quindi e’ stato come una specie di lascito di un capitano che ti dice che non potra’ esserci, ma la rotta migliore e’ questa”: cosi’ Alberto Angela ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3.

“E’ riuscito anche a fare un disco. Erano anni che gli dicevo di fare questo disco. Lui suonava pianoforte e jazz da sempre, me lo ricordo in casa, pero’ era un perfezionista e diceva, come Leonardo da Vinci, che doveva essere perfetto o niente. Alla fine sono riuscito a convincerlo: e’ venuto in Rai e ha inciso tre brani. Il 22 dicembre, giorno del suo compleanno, sara’ lui a fare un compleanno agli altri: un podcast che sara’ su RaiPlay Sound dove ascoltare una dozzina di suoi pezzi: tre nuovi che ha fatto un mese prima di morire e poi altri presi un po’ qui e un po’ la’ dalla sua carriera. Il piu’ antico e’ del 1953”, ha rivelato.