Sempre piu’ paradigma per la medicina di precisione
Roma, 29 nov. (askanews) – Due giorni dedicati interamente ai pazienti italiani affetti da tumore del polmone non a piccole cellule con mutazioni molecolari e in stadio metastatico e ai caregivers. Un incontro, confronto e condivisione tra pazienti e oncologi italiani ed europei, societa’ scientifiche e istituzioni, con l’obiettivo di dare e acquisire informazioni, esperienze e consigli per portare vecchie e nuove istanze ai decisori politici. Si e’ tenuta a roma la quarta edizione di “Be MUT-ual Days”, organizzato da WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe, in occasione del mese della sensibilizzazione su questa patologia oncologica.
L’evento ha l’obiettivo di creare ponti tra i bisogni dei pazienti e le loro conoscenze su tutto cio’ che riguarda la patologia e i progressi portati avanti da ricercatori e clinici.
“L’evento Be MUT-ual e’ importante – sottolinea Silvia Novello, presidente WALCE Onlus, professore ordinario oncologia medica dell’Universita’ di Torino – perche’ e’ un momento di formazione e di informazione, perche’ prevede una parte scientifica di condivisione di dati sulle novita’ in termini diagnostici e terapeutici per i pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato con alterazione molecolare. Ma soprattutto Be MUT-ual Day e’ anche un momento di incontro e condivisione. Da questo speriamo che nascano progettualita’ e iniziative da portare avanti come WALCE e che siano progettualita’ veramente necessarie e utile per i pazienti e per i loro caregiver”.
Il tema dell’accesso dei pazienti ai test genetici e alle terapie targettizzate rimane attuale perche’ a fronte dell’evoluzione diagnostica e terapeutica, non e’ garantito ne’ uniforme sul territorio nazionale ed europeo.
“Il problema che ci stiamo ponendo come societa’ – sottolinea Filippo Fraggetta presidente eletto SIAPEC – e’ assicurare che tutti i pazienti abbiamo accesso omogeneo ad una nuova diagnostica che significa per loro terapia mirate, personalizzate e successo di cura. Stiamo creando reti di NGS (next generation sequences), sono macchinari adibiti a queste diagnostiche, la Siapec controlla e verifica che cio’ avvenga in modo omogeneo su tutto il territorio e si impegna che questo da sogno diventi realta’ per una medicina personalizzata ma allo stesso tempo democratica”.
Be MUT-ual Days e’ una buona opportunita’ per condividere bisogni, criticita’, priorita’ e barriere. E anche le istituzioni possono e devono fare la loro parte.
“La presa in carico del paziente deve essere globale, a 360 gradi – afferma Elisa Pirro, senatrice – occorre dunque focalizzarsi certamente sugli aspetti migliori per quanto riguarda la diagnosi che deve essere personalizzata, sia le cure migliori che il mondo scientifico puo’ offrire alle persone ma non dobbiamo dimenticare l’aspetto psicologico che e’ fondamentale. Per questo nelle unita’ oncologiche e’ necessaria la presenza di uno psico-oncologo che riesca a lavorare sia sulla persona affetta che sui familiari. Non dimentichiamo che queste patologie non si affrontano da soli. la presa in carica deve essere globale per tutti”.
Tumore del polmone, a Roma i Be MUT-ual Days di WALCE Onlus
Roma, 29 nov. (askanews) – Due giorni dedicati interamente ai pazienti italiani affetti da tumore del polmone non a piccole cellule con mutazioni molecolari e in stadio metastatico e ai caregivers. Un incontro, confronto e condivisione tra pazienti e oncologi italiani ed europei, societa’ scientifiche e istituzioni, con l’obiettivo di dare e acquisire informazioni, esperienze e consigli per portare vecchie e nuove istanze ai decisori politici. Si e’ tenuta a roma la quarta edizione di “Be MUT-ual Days”, organizzato da WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe, in occasione del mese della sensibilizzazione su questa patologia oncologica.
L’evento ha l’obiettivo di creare ponti tra i bisogni dei pazienti e le loro conoscenze su tutto cio’ che riguarda la patologia e i progressi portati avanti da ricercatori e clinici.
“L’evento Be MUT-ual e’ importante – sottolinea Silvia Novello, presidente WALCE Onlus, professore ordinario oncologia medica dell’Universita’ di Torino – perche’ e’ un momento di formazione e di informazione, perche’ prevede una parte scientifica di condivisione di dati sulle novita’ in termini diagnostici e terapeutici per i pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato con alterazione molecolare. Ma soprattutto Be MUT-ual Day e’ anche un momento di incontro e condivisione. Da questo speriamo che nascano progettualita’ e iniziative da portare avanti come WALCE e che siano progettualita’ veramente necessarie e utile per i pazienti e per i loro caregiver”.
Il tema dell’accesso dei pazienti ai test genetici e alle terapie targettizzate rimane attuale perche’ a fronte dell’evoluzione diagnostica e terapeutica, non e’ garantito ne’ uniforme sul territorio nazionale ed europeo.
“Il problema che ci stiamo ponendo come societa’ – sottolinea Filippo Fraggetta presidente eletto SIAPEC – e’ assicurare che tutti i pazienti abbiamo accesso omogeneo ad una nuova diagnostica che significa per loro terapia mirate, personalizzate e successo di cura. Stiamo creando reti di NGS (next generation sequences), sono macchinari adibiti a queste diagnostiche, la Siapec controlla e verifica che cio’ avvenga in modo omogeneo su tutto il territorio e si impegna che questo da sogno diventi realta’ per una medicina personalizzata ma allo stesso tempo democratica”.
Be MUT-ual Days e’ una buona opportunita’ per condividere bisogni, criticita’, priorita’ e barriere. E anche le istituzioni possono e devono fare la loro parte.
“La presa in carico del paziente deve essere globale, a 360 gradi – afferma Elisa Pirro, senatrice – occorre dunque focalizzarsi certamente sugli aspetti migliori per quanto riguarda la diagnosi che deve essere personalizzata, sia le cure migliori che il mondo scientifico puo’ offrire alle persone ma non dobbiamo dimenticare l’aspetto psicologico che e’ fondamentale. Per questo nelle unita’ oncologiche e’ necessaria la presenza di uno psico-oncologo che riesca a lavorare sia sulla persona affetta che sui familiari. Non dimentichiamo che queste patologie non si affrontano da soli. la presa in carica deve essere globale per tutti”.