Il Talent Prize premia le arti visive made in Italy – askanews.it

Il Talent Prize premia le arti visive made in Italy

Roma, 20 nov. (askanews) – L’arte e la comunicazione, gli spazi del colore ad olio e quelli delle video installazioni. E’ una giostra di interessante confusione il Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da Inside Art e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Nelle antiche sale del Museo delle Mura a Roma si ha la possibilita’ di toccare con mano dove sta andando la ricerca contemporanea. La rassegna visitabile dal 19 novembre al 4 dicembre e promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Servizi museali Ze’tema Progetto Cultura, dara’ la possibilita’ di vedere le opere di tutti i finalisti del Premio dedicato esclusivamente ad artisti under 40. “Il Talent Prize – ci ha spiegato Guido Talarico, direttore ed editore di Inside Art e ideatore del premio – e’ un premio dedicato ai giovani artisti contemporanei, in una fascia d’eta’ tra i 18 ed i 40 anni. Serve per valorizzarli, per dargli visibilita’, per dargli quel merito che hanno. Perche’ il talento italiano e’ ancora forte, importante e molto vivo”. “Come ogni anno anche quest’anno la mostra dei finalisti che si tiene qui al Museo delle Mura presenta una composizione variegata di opere. Ci sono allestimenti, olio su tela, fotografie. A significare che la creativita’ italiana si manifesta e si esprime in piu’ modi, in modi diversi. Questo e’ anche parte della ricchezza del Talent Prize, con una varieta’ di stili che lo rende differente, diverso ed originale ogni anno”. Simona Andrioletti, bergamasca classe 1990, e’ la vincitrice di questa edizione 2022. Secondo quanto ci spiega lei stessa, con i suoi lavori spinge le dinamiche della collaborazione, sfidando l’idea di paternita’ artistica lasciando che altre persone interferiscano con il processo di creazione delle sue opere. “Il video con cui ho visto questa edizione di Talent Prize si chiama ‘Defence. What do you do with your anger?’ quindi ‘Difesa che cosa te ne fai della tua rabbia?’. E’ un video fatto con found footage, trovati su Youtube, e che ho rifilmato con il mio smartphone”. I video ripetuti, sporcati dalla ripresa del monitor di un computer, sono anche una replica del meccanismo di voyeurismo e “Schadenfreude” divertito per cui in una situazione di pericolo, il passante, invece di aiutare, filma la scena. “Le situazioni che vediamo nel mio video, i vari spezzoni – ha aggiunto Andrioletti – sono situazioni in cui persone si trovano in una situazione di difficolta’. A volte sono ubriache, a volte stanno facendo a botte, litigano, ci sono situazioni di violenza. C’e’ un uomo che viene spinto da una altra persona dietro la camera a bere tre bottiglie di wodka in un fiato. Queste persone sono in una situazione di difficolta’ e quelli che hanno davanti anziche’ dare una mano, filmano la scena, a volte divertite. Il lavoro e’ un po’ su come noi, le persone, guardano al dolore degli altri. La rabbia nasce dal fatto che spesso il dolore degli altri non viene percepito, non viene visto, e quindi diventa addirittura il motivo per ridicolizzare una persona. Ed e’ per questo per cui, a livello tecnico, ho deciso a mia volta di rifilmare queste scene, per replicare quel perverso meccanismo quasi divertito. Per cui una persona, a volte, anziche’ dare una mano si trova a filmare una scena che poi finisce nel web e questa e’ una problematica molto grande e attuale, soprattutto per la generazione Z”. Una generazione che guarda con sempre maggiore attenzione alle vie alternative che l’arte puo’ suggerire. “Il Talent Prize – ha concluso Talarico – e’ stato fondato 15 anni fa, un lungo percorso. Un percorso che ci rende tra i premi piu’ importanti e forse in Europa, in questo genere. Quest’anno poi celebriamo due risultati importanti, oltre 10mila artisti iscritti e appunto 15 edizioni. Insomma siamo entrati nel cuore del sistema culturale italiano ed europeo. Ne siamo felici. Perche’ i talenti italiani meritano questo ed altro”.
Nov 20, 2022
Aperta la mostra al Museo delle Mura, a Roma

Roma, 20 nov. (askanews) – L’arte e la comunicazione, gli spazi del colore ad olio e quelli delle video installazioni. E’ una giostra di interessante confusione il Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da Inside Art e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Nelle antiche sale del Museo delle Mura a Roma si ha la possibilita’ di toccare con mano dove sta andando la ricerca contemporanea. La rassegna visitabile dal 19 novembre al 4

dicembre e promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Servizi museali Ze’tema Progetto Cultura, dara’ la possibilita’ di vedere le opere di tutti i finalisti del Premio

dedicato esclusivamente ad artisti under 40.

“Il Talent Prize – ci ha spiegato Guido Talarico, direttore ed editore di Inside Art e ideatore del premio – e’ un premio dedicato ai giovani artisti contemporanei, in una fascia d’eta’ tra i 18 ed i 40 anni. Serve per valorizzarli, per dargli visibilita’, per dargli quel merito che hanno. Perche’ il talento italiano e’ ancora forte, importante e molto vivo”.

“Come ogni anno anche quest’anno la mostra dei finalisti che si tiene qui al Museo delle Mura presenta una composizione variegata di opere. Ci sono allestimenti, olio su tela, fotografie. A significare che la creativita’ italiana si manifesta e si esprime in piu’ modi, in modi diversi. Questo e’ anche parte della ricchezza del Talent Prize, con una varieta’ di stili che lo rende differente, diverso ed originale ogni anno”.

Simona Andrioletti, bergamasca classe 1990, e’ la vincitrice di questa edizione 2022. Secondo quanto ci spiega lei stessa, con i suoi lavori spinge le dinamiche della collaborazione, sfidando l’idea di paternita’ artistica lasciando che altre persone interferiscano con il processo di creazione delle sue opere.

“Il video con cui ho visto questa edizione di Talent Prize si chiama ‘Defence. What do you do with your anger?’ quindi ‘Difesa che cosa te ne fai della tua rabbia?’. E’ un video fatto con found footage, trovati su Youtube, e che ho rifilmato con il mio smartphone”.

I video ripetuti, sporcati dalla ripresa del monitor di un computer, sono anche una replica del meccanismo di voyeurismo e “Schadenfreude” divertito per cui in una situazione di pericolo, il passante, invece di aiutare, filma la scena.

“Le situazioni che vediamo nel mio video, i vari spezzoni – ha aggiunto Andrioletti – sono situazioni in cui persone si trovano in una situazione di difficolta’. A volte sono ubriache, a volte stanno facendo a botte, litigano, ci sono situazioni di violenza. C’e’ un uomo che viene spinto da una altra persona dietro la camera a bere tre bottiglie di wodka in un fiato. Queste persone sono in una situazione di difficolta’ e quelli che hanno davanti anziche’ dare una mano, filmano la scena, a volte divertite. Il lavoro e’ un po’ su come noi, le persone, guardano al dolore degli altri. La rabbia nasce dal fatto che spesso il dolore degli altri non viene percepito, non viene visto, e quindi diventa addirittura il motivo per ridicolizzare una persona. Ed e’ per questo per cui, a livello tecnico, ho deciso a mia volta di rifilmare queste scene, per replicare quel perverso meccanismo quasi divertito. Per cui una persona, a volte, anziche’ dare una mano si trova a filmare una scena che poi finisce nel web e questa e’ una problematica molto grande e attuale, soprattutto per la generazione Z”.

Una generazione che guarda con sempre maggiore attenzione alle vie alternative che l’arte puo’ suggerire.

“Il Talent Prize – ha concluso Talarico – e’ stato fondato 15 anni fa, un lungo percorso. Un percorso che ci rende tra i premi piu’ importanti e forse in Europa, in questo genere. Quest’anno poi celebriamo due risultati importanti, oltre 10mila artisti iscritti e appunto 15 edizioni. Insomma siamo entrati nel cuore del sistema culturale italiano ed europeo. Ne siamo felici. Perche’ i talenti italiani meritano questo ed altro”.