Al Forum dei Consulenti del Lavoro i dati della Fondazione Studi
Napoli, 18 nov. (askanews) – Nei primi quattro mesi del 2022 la Campania ha registrato un incremento di occupati di 49mila unita’ al netto dei licenziamenti. Un segnale positivo importante che colloca la Campania ai primi posti tra le regioni italiane per numero di nuovi contratti di lavoro e che getta un riflesso di ottimismo verso una possibile via di uscita dalla crisi economica e occupazionale.
Ma sul fronte del lavoro e’ questo, purtroppo, l’unico dato positivo per la regione: la Campania infatti resta in fondo alle classifiche per tutti gli altri parametri, a cominciare dal tasso di occupazione, il piu’ basso d’Italia.
E’ quanto e’ emerso nel corso del VII Forum dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli dove sono stati presentati i dati del Report sull’occupazione in Campania curato dalla Fondazione Studi. “Per quanto riguarda il tasso di occupazione, la Campania ha appena il 41,3 per cento di lavoratori occupati laddove la media nazionale e’ del 52,8 per cento – conferma Edmondo Duraccio presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli – Da questi dati emerge poi che Napoli, capoluogo di regione, e’ l’ultima citta’ in classifica con un tasso di occupazione di appena il 34,1 per cento di occupati. Ora questo 34,1 e’ ben lontano, di oltre 30 punti, da quanto registrato a Bolzano, 70 per cento; o Bologna, ancora 70 per cento. E questo e’ solo il primo dato negativo”.
Nel confronto tra i consulenti del Lavoro che si e’ sviluppato dopo la presentazione dei dati della Fondazione Studi e’ stata quindi piu’ volte sottolineata la necessita’ di politiche sane di incremento all’occupazione, quale unica risposta efficace per aiutare concretamente famiglie e imprese e dare reale impulso alla crescita del Paese a cominciare dai territori. “Il nostro e’ sicuramente un ruolo tecnico – ha spiegato Luigi Carbonelli, presidente dell’A.N.C.L. Unione Provinciale di Napoli – Ma non possiamo non considerare il fatto che siamo parte attiva nella vita sociale del nostro territorio, e che quindi abbiamo interesse affinche’ tutte le parti coinvolte nei rapporti di lavoro collaborino per una espansione del mercato del lavoro nelle nostre zone”.
Tra le altre tematiche affrontate nel corso del VII Forum dei Consulenti del Lavoro di Napoli, anche le criticita’ connesse alla rappresentativita’ delle organizzazioni sindacali per la mancata attuazione dell’articolo 39 della Costituzione.
Campania: tanti contratti, ma tasso di occupati più basso d’Italia
Napoli, 18 nov. (askanews) – Nei primi quattro mesi del 2022 la Campania ha registrato un incremento di occupati di 49mila unita’ al netto dei licenziamenti. Un segnale positivo importante che colloca la Campania ai primi posti tra le regioni italiane per numero di nuovi contratti di lavoro e che getta un riflesso di ottimismo verso una possibile via di uscita dalla crisi economica e occupazionale.
Ma sul fronte del lavoro e’ questo, purtroppo, l’unico dato positivo per la regione: la Campania infatti resta in fondo alle classifiche per tutti gli altri parametri, a cominciare dal tasso di occupazione, il piu’ basso d’Italia.
E’ quanto e’ emerso nel corso del VII Forum dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli dove sono stati presentati i dati del Report sull’occupazione in Campania curato dalla Fondazione Studi. “Per quanto riguarda il tasso di occupazione, la Campania ha appena il 41,3 per cento di lavoratori occupati laddove la media nazionale e’ del 52,8 per cento – conferma Edmondo Duraccio presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli – Da questi dati emerge poi che Napoli, capoluogo di regione, e’ l’ultima citta’ in classifica con un tasso di occupazione di appena il 34,1 per cento di occupati. Ora questo 34,1 e’ ben lontano, di oltre 30 punti, da quanto registrato a Bolzano, 70 per cento; o Bologna, ancora 70 per cento. E questo e’ solo il primo dato negativo”.
Nel confronto tra i consulenti del Lavoro che si e’ sviluppato dopo la presentazione dei dati della Fondazione Studi e’ stata quindi piu’ volte sottolineata la necessita’ di politiche sane di incremento all’occupazione, quale unica risposta efficace per aiutare concretamente famiglie e imprese e dare reale impulso alla crescita del Paese a cominciare dai territori. “Il nostro e’ sicuramente un ruolo tecnico – ha spiegato Luigi Carbonelli, presidente dell’A.N.C.L. Unione Provinciale di Napoli – Ma non possiamo non considerare il fatto che siamo parte attiva nella vita sociale del nostro territorio, e che quindi abbiamo interesse affinche’ tutte le parti coinvolte nei rapporti di lavoro collaborino per una espansione del mercato del lavoro nelle nostre zone”.
Tra le altre tematiche affrontate nel corso del VII Forum dei Consulenti del Lavoro di Napoli, anche le criticita’ connesse alla rappresentativita’ delle organizzazioni sindacali per la mancata attuazione dell’articolo 39 della Costituzione.