“Gli extra profitti generati dalle rinnovabili devono restare ai Comuni”
Roma, 17 nov. (askanews) – “L’applicazione senza deroghe dell’articolo 51 bis della legge 14/2022 ai Comuni, da parte del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici che promuove lo sviluppo delle energie rinnovabili, relativamente agli extra profitti dalla vendita di energia da fonti rinnovabili va corretta. Infatti, che la norma metta sullo stesso piano le societa’ private, che dai prezzi ricavano extra profitti, e le amministrazioni locali che vendendo energia raccolgono fondi da destinare ai servizi al cittadino e che peraltro usufruiscono dai contributi statali per sostenere l’incremento delle spese energetiche e’ davvero un controsenso. La quantificazione da parte del GSE degli extra profitti per importi cosi’ rilevanti e’ poi difficilmente sostenibile dai magri bilanci dei Comuni gia’ fiaccati nelle loro entrate da caro-prezzi, compreso l’incremento delle spese per l’energia elettrica e il gas metano, e risulta essere infine un disincentivo all’installazione di impianti rinnovabili a servizi della propria comunita’ da parte dei Comuni. Per queste ragioni il Partito Democratico del Veneto condivide le ragioni della protesta e sostiene la richiesta al governo Meloni di una correzione della norma, ovvero che queste entrate restino nei bilanci dei comuni a servizio delle spese generali”.
Lo afferma Matteo Favero, responsabile Forum Ambiente e Infrastrutture del Pd Veneto.
Energia, Favero (Pd): “giusta protesta dei sindaci veneti
Roma, 17 nov. (askanews) – “L’applicazione senza deroghe dell’articolo 51 bis della legge 14/2022 ai Comuni, da parte del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici che promuove lo sviluppo delle energie rinnovabili, relativamente agli extra profitti dalla vendita di energia da fonti rinnovabili va corretta. Infatti, che la norma metta sullo stesso piano le societa’ private, che dai prezzi ricavano extra profitti, e le amministrazioni locali che vendendo energia raccolgono fondi da destinare ai servizi al cittadino e che peraltro usufruiscono dai contributi statali per sostenere l’incremento delle spese energetiche e’ davvero un controsenso. La quantificazione da parte del GSE degli extra profitti per importi cosi’ rilevanti e’ poi difficilmente sostenibile dai magri bilanci dei Comuni gia’ fiaccati nelle loro entrate da caro-prezzi, compreso l’incremento delle spese per l’energia elettrica e il gas metano, e risulta essere infine un disincentivo all’installazione di impianti rinnovabili a servizi della propria comunita’ da parte dei Comuni. Per queste ragioni il Partito Democratico del Veneto condivide le ragioni della protesta e sostiene la richiesta al governo Meloni di una correzione della norma, ovvero che queste entrate restino nei bilanci dei comuni a servizio delle spese generali”.
Lo afferma Matteo Favero, responsabile Forum Ambiente e Infrastrutture del Pd Veneto.