Università di medicina, Osnato: abolire il numero chiuso – askanews.it

Università di medicina, Osnato: abolire il numero chiuso

Roma, 16 nov. (askanews) – Crisi economica e pandemia hanno messo alle strette il Servizio sanitario nazionale. Partendo proprio dall’esigenza di riformare un settore chiamato a risolvere problemi L’Osservatorio Innovazione di Motore Sanita’ ha presentato oggi le proposte per i primi 100 giorni della nuova legislatura, costruendo un ponte di idee tra il Governo passato e quello presente. Con l’obiettivo anche di raccogliere e mettere in evidenza gli aspetti piu’ rilevanti e urgenti che la nuova legislatura deve affrontare per raggiungere risultati che abbiano una forte ricaduta sulla cura e la gestione dei pazienti. La questione delle risorse umane e’ centrale. Se e’ vero che ci sono stati errori di pianificazione occorre ripartire proprio da li’ per arrivare a programmare la formazione e il numero dei professionisti sanitari. “Sulla mancanza di medici e operatori sanitari in genere – ha detto il presidente della della commissione Finanze della Camera dei Deputati, Marco Osnato – si puo’ andare incontro all’abolizione del numero chiuso nelle universita’. So che non e’ molto facile e bisogna organizzare le strutture pero’ noi crediamo che questo sia il primo passo. Il numero chiuso e’ stata una soluzione di qualche decennio fa, quando forse in effetti c’erano troppi laureati e poche opportunita’ di lavoro oggi la situazione si e’ ribaltata e la universita’ possono organizzarsi per accogliere piu’ studenti. E quindi magari cercare di identificare il merito negli anni successivi”. Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha sottolineato poi che si devono rendere piu’ attrattive e specializzate le professioni che operano nel mondo della sanita’. “Oggi grazie a Motore Sanita’ – ha aggiunto Osnato – abbiamo potuto approfondire il tema del rapporto tra efficenza economica e appropriatezza delle cure, perche’ riteniamo che non si puo’ prescindere dall’una per avere l’altra, in modo da assicurare cure precise e puntuali ai cittadini italiani. Evidentemente pero’ le risorse infinite. Come migliorare questo rapporto? Con una formazione manageriale, che e’ gia’ di alta qualita’ del management sanitario, dove si possa utilizzare le poste di bilancio per assicurare la maggiore efficienza possibile anche dal punto di vista delle cure. In questo il rapporto con il territorio, con i medici di medicina generale, con le strutture ospedaliere e’ assolutamente indispensabile e speriamo che anche grazie ai suggerimenti che oggi abbiamo acquisito si possa andare in questa direzione”. I fondi del Pnrr e un livello di spesa del 7 per cento del Pil garantiscono il futuro. “Lo standard del 7 per cento del prodotto interno lordo per la spesa in Sanita’ puo’ essere un livello adeguato. Su questo bisogna lavorare e per farlo si devono anche tagliare le spese improduttive, inutili e talvolta anche dannose che nella pubblica amministrazione ed in parte nella sanita’ ci sono”. Obiettivo questo condiviso anche dalla Lega. “La Sanita’ – ha detto Vanessa Cattoi, deputata del Carroccio – incide sul nostro pil nazionale incide in modo determinante e dovra’ essere valorizzata al meglio nel prosieguo della legislatura, cercando di rispettare gli obiettivi del Pnrr oltre ovviamente a sostenere sempre di piu’ la ricerca e l’innovazione all’interno della sanita’ che deve essere quel fattore che ci permettera’ quindi di raggiungere importanti obiettivi soprattutto per la tutela della salute delle nostre comunita’. Andando poi ad inserirsi in un contesto di aggiornamento continuo, sia tecnologico ma anche di competenze e know-how da parte dei professionisti. Tutto cio’ permettera’ di raggiungere dei livelli di efficienza che sosterranno sempre di piu’ l’investimento fatto. Quindi la sanita’ dovra’ essere sempre piu’ intesa non tanto come spesa, ma come investimento”.
Nov 16, 2022
A Roma l’Osservatorio Innovazione di Motore Sanita’

Roma, 16 nov. (askanews) – Crisi economica e pandemia hanno messo alle strette il Servizio sanitario nazionale. Partendo proprio dall’esigenza di riformare un settore chiamato a risolvere problemi L’Osservatorio Innovazione di Motore Sanita’ ha presentato oggi le proposte per i primi 100 giorni della nuova legislatura, costruendo un ponte di idee tra il Governo passato e quello presente. Con l’obiettivo anche di raccogliere e mettere in evidenza gli aspetti piu’ rilevanti e urgenti che la nuova legislatura deve affrontare per raggiungere risultati che abbiano una forte ricaduta sulla cura e la gestione dei pazienti.

La questione delle risorse umane e’ centrale. Se e’ vero che ci sono stati errori di pianificazione occorre ripartire proprio da li’ per arrivare a programmare la formazione e il numero dei professionisti sanitari.

“Sulla mancanza di medici e operatori sanitari in genere – ha detto il presidente della della commissione Finanze della Camera dei Deputati, Marco Osnato – si puo’ andare incontro all’abolizione del numero chiuso nelle universita’. So che non e’ molto facile e bisogna organizzare le strutture pero’ noi crediamo che questo sia il primo passo. Il numero chiuso e’ stata una soluzione di qualche decennio fa, quando forse in effetti c’erano troppi laureati e poche opportunita’ di lavoro oggi la situazione si e’ ribaltata e la universita’ possono organizzarsi per accogliere piu’ studenti. E quindi magari cercare di identificare il merito negli anni successivi”.

Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha sottolineato poi che si devono rendere piu’ attrattive e specializzate le professioni che operano nel mondo della sanita’.

“Oggi grazie a Motore Sanita’ – ha aggiunto Osnato – abbiamo potuto approfondire il tema del rapporto tra efficenza economica e appropriatezza delle cure, perche’ riteniamo che non si puo’ prescindere dall’una per avere l’altra, in modo da assicurare cure precise e puntuali ai cittadini italiani. Evidentemente pero’ le risorse infinite. Come migliorare questo rapporto? Con una formazione manageriale, che e’ gia’ di alta qualita’ del management sanitario, dove si possa utilizzare le poste di bilancio per assicurare la maggiore efficienza possibile anche dal punto di vista delle cure. In questo il rapporto con il territorio, con i medici di medicina generale, con le strutture ospedaliere e’ assolutamente indispensabile e speriamo che anche grazie ai suggerimenti che oggi abbiamo acquisito si possa andare in questa direzione”.

I fondi del Pnrr e un livello di spesa del 7 per cento del Pil garantiscono il futuro. “Lo standard del 7 per cento del prodotto interno lordo per la spesa in Sanita’ puo’ essere un livello adeguato. Su questo bisogna lavorare e per farlo si devono anche tagliare le spese improduttive, inutili e talvolta anche dannose che nella pubblica amministrazione ed in parte nella sanita’ ci sono”.

Obiettivo questo condiviso anche dalla Lega. “La Sanita’ – ha detto Vanessa Cattoi, deputata del Carroccio – incide sul nostro pil nazionale incide in modo determinante e dovra’ essere valorizzata al meglio nel prosieguo della legislatura, cercando di rispettare gli obiettivi del Pnrr oltre ovviamente a sostenere sempre di piu’ la ricerca e l’innovazione all’interno della sanita’ che deve essere quel fattore che ci permettera’ quindi di raggiungere importanti obiettivi soprattutto per la tutela della salute delle nostre comunita’. Andando poi ad inserirsi in un contesto di aggiornamento continuo, sia tecnologico ma anche di competenze e know-how da parte dei professionisti. Tutto cio’ permettera’ di raggiungere dei livelli di efficienza che sosterranno sempre di piu’ l’investimento fatto. Quindi la sanita’ dovra’ essere sempre piu’ intesa non tanto come spesa, ma come investimento”.