Smart Energy, Naso (Motus-E): fondi ci sono ma norme farraginose – askanews.it

Smart Energy, Naso (Motus-E): fondi ci sono ma norme farraginose

Roma, 15 nov. (askanews) – “Uno dei primi temi e’ la programmazione, la certezza. Troppo spesso ci siamo ritrovati norme e incentivi farraginosi, in attesa di decreti attuativi. Dobbiamo essere piu’ spediti come sistema Paese perche’ ci sono tanti investimenti privati pronti per essere liberati”. Lo ha detto Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, in occasione dello Smart Energy Summit organizzato dall’Angi (Associazione nazionale giovani innovatori). “Come Motus-E – ha proseguito – vedo tante aziende, sia italiane che estere, che vogliono investire in Italia, ma troppo spesso ci ritroviamo per lunghi periodi a cercare di capire quali sono le regole del gioco. Non e’ tanto una questione di soldi pubblici perche’ ne sono stati stanziati tanti. Sulle infrastrutture di ricarica stiamo ancora attendendo il decreto: 740 milioni di euro pronti. Sulle autostrade, per dire, dove vogliamo mettere infrastrutture di ricarica da tanto tempo ancora non si riesce a installarle e sono anni, invece, che in altri Paesi si fanno gare per installare infrastrutture di ricarica ad alta potenza. E’ chiaro che per accelerare la transizione, oltre ad aver messo risorse importanti nel Pnrr, di cui siamo felici, bisogna poi essere in grado di metterle a terra e fare le norme necessarie per utilizzarle”.
Nov 15, 2022
“Il sistema Paese deve viaggiare piu’ spedito”

Roma, 15 nov. (askanews) – “Uno dei primi temi e’ la programmazione, la certezza. Troppo spesso ci siamo ritrovati norme e incentivi farraginosi, in attesa di decreti attuativi. Dobbiamo essere piu’ spediti come sistema Paese perche’ ci sono tanti investimenti privati pronti per essere liberati”. Lo ha detto Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, in occasione dello Smart Energy Summit organizzato dall’Angi (Associazione nazionale giovani innovatori).

“Come Motus-E – ha proseguito – vedo tante aziende, sia italiane che estere, che vogliono investire in Italia, ma troppo spesso ci ritroviamo per lunghi periodi a cercare di capire quali sono le regole del gioco. Non e’ tanto una questione di soldi pubblici perche’ ne sono stati stanziati tanti. Sulle infrastrutture di ricarica stiamo ancora attendendo il decreto: 740 milioni di euro pronti. Sulle autostrade, per dire, dove vogliamo mettere infrastrutture di ricarica da tanto tempo ancora non si riesce a installarle e sono anni, invece, che in altri Paesi si fanno gare per installare infrastrutture di ricarica ad alta potenza. E’ chiaro che per accelerare la transizione, oltre ad aver messo risorse importanti nel Pnrr, di cui siamo felici, bisogna poi essere in grado di metterle a terra e fare le norme necessarie per utilizzarle”.