Modello 3D veicolo per informazioni morfologiche e morfometriche
Padova, 4 nov. (askanews) – E’ stata riprodotto la vertebra di Galileo Galilei custodita all’universita’ di Padova. Il modello 3D risulta quindi essere veicolo di informazioni morfologiche e morfometriche fondamentali per la riproduzione tangibile della stessa. E’ scheletro e struttura sui quali sviluppare il prototipo. Il progetto verra’ presentato nel corso di una conferenza stampa lunedi’ alle 12 alla sala da pranzo del Bo.
Galileo mori’ l’8 gennaio 1642 ad Arcetri, e il corpo fu temporaneamente sepolto nella Basilica di Santa Croce di Firenze. Circa un secolo dopo, il 12 marzo 1737, il corpo fu riesumato e sepolto definitivamente nel Mausoleo, a lui dedicato, nella stessa Basilica.
Il granduca Gian Gastone de’ Medici nomino’ una commissione per traslare il corpo di Galileo composta dai medici Antonio Cocchi e Giovanni Targioni Tozzetti, dal prelato Giovanni Vincenzo Capponi, dall’umanista ed erudito Anton Francesco Gori e dal notaio Giovanni Cammillo di Pasquale di Piero Piombanti. La commissione, alla vista dello scheletro dello scienziato, non riusci’ a resistere dal prendere qualche reliquia.
La vertebra, dopo alcuni passaggi di proprieta’, arrivo’ al medico vicentino Domenico Thiene solo nel 1820. Alcuni anni, il 2 agosto 1823, Thiene dono’ la reliquia all’Universita’ di Padova, anno in cui era Rettore dell’ateneo patavino Antonio Meneghelli.
Oggi un rilievo 3D ad altissima densita’ di punti e a risoluzione micrometrica ha reso possibile la definizione tridimensionale delle caratteristiche morfologiche e morfometriche della vertebra di Galileo grazie allo scanner a luce strutturata in dotazione presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Universita’ di Padova.
Università Padova, Riprodotta la vertebra di Galileo Galilei
Padova, 4 nov. (askanews) – E’ stata riprodotto la vertebra di Galileo Galilei custodita all’universita’ di Padova. Il modello 3D risulta quindi essere veicolo di informazioni morfologiche e morfometriche fondamentali per la riproduzione tangibile della stessa. E’ scheletro e struttura sui quali sviluppare il prototipo. Il progetto verra’ presentato nel corso di una conferenza stampa lunedi’ alle 12 alla sala da pranzo del Bo.
Galileo mori’ l’8 gennaio 1642 ad Arcetri, e il corpo fu temporaneamente sepolto nella Basilica di Santa Croce di Firenze. Circa un secolo dopo, il 12 marzo 1737, il corpo fu riesumato e sepolto definitivamente nel Mausoleo, a lui dedicato, nella stessa Basilica.
Il granduca Gian Gastone de’ Medici nomino’ una commissione per traslare il corpo di Galileo composta dai medici Antonio Cocchi e Giovanni Targioni Tozzetti, dal prelato Giovanni Vincenzo Capponi, dall’umanista ed erudito Anton Francesco Gori e dal notaio Giovanni Cammillo di Pasquale di Piero Piombanti. La commissione, alla vista dello scheletro dello scienziato, non riusci’ a resistere dal prendere qualche reliquia.
La vertebra, dopo alcuni passaggi di proprieta’, arrivo’ al medico vicentino Domenico Thiene solo nel 1820. Alcuni anni, il 2 agosto 1823, Thiene dono’ la reliquia all’Universita’ di Padova, anno in cui era Rettore dell’ateneo patavino Antonio Meneghelli.
Oggi un rilievo 3D ad altissima densita’ di punti e a risoluzione micrometrica ha reso possibile la definizione tridimensionale delle caratteristiche morfologiche e morfometriche della vertebra di Galileo grazie allo scanner a luce strutturata in dotazione presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Universita’ di Padova.