Roma, 2 nov. (askanews) – In occasione della Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, indetta dall’Onu nel 2013 e che ricorre da allora ogni 2 novembre, il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian ha ricordato e chiesto giustizia per 9 giornalisti azerbaigiani uccisi solo per aver svolto il loro lavoro, nel corso del conflitto in Nagorno Karabakh.
Il Ministero Affari Esteri ha sottolineato i nomi dei 9 giornalisti, e le circostanze della loro terribile uccisione: Salatin Asgarova, fucilata e uccisa per le ferite riportate nell’auto intrappolata dalle forze armene vicino a Shusha, il 9 gennaio 1991; Aly Mustafayev, Fakhraddin Shahbazov, Arif Huseynzada e Osman Mirzayev – uccisi in un elicottero abbattuto nelle vicinanze del villaggio di Garakand nella regione di Khojavand, il 20 novembre 1991; Chingiz Mustafayev – ucciso da un proiettile sparato dalle forze armate armene mentre effettuava delle riprese nel villaggio di Nakhchivanli nel distretto di Khojaly, il 22 maggio 1992; Zibeyda Adilzada – uccisa da una mina piantata dalle forze armate armene nel villaggio liberato di Seyidahmadli nella regione di Fuzuli, il 28 novembre 2020; Siraj Abishov e Maharram Ibrahimov – uccisi a seguito dell’esplosione di una mina piazzata dalle forze armate armene nel villaggio liberato di Susuzlug nella regione di Kalbajar, il 4 giugno 2021.