Cooperazione internazionale all’epoca dei cambiamenti climatici
Milano, 29 ott. (askanews) – Pandemia, crisi energetica conflitti armati e, soprattutto, cambiamenti climatici: il mondo sta vivendo una fase storica di particolare drammaticita’ e anche la cooperazione internazionale oggi deve fronteggiare nuove tipologie di emergenze. Se ne e’ parlato a Milano nel corso dell’undicesima edizione di Coopi Meeting, raduno internazionale annuale dell’organizzazione umanitaria italiana fondata nel 1965.
“Un’organizzazione come la nostra, che ormai da quasi 60 anni opera nella cooperazione internazionale – ha detto ad askanews il direttore di Coopi, Ennio Miccoli – era abituata a lavorare sui progetti di sviluppo, sempre di piu’ negli ultimi anni ci siano ritrovati a operare nelle emergenze umanitarie. Oggi la vera sfida per la cooperazione internazionale e’ dare risposte importanti alle tante emergenze umanitarie che troviamo in giro per il mondo”.
E in sempre piu’ casi, in molte regioni del mondo, come per esempio l’Africa Occidentale, il tema scatenante della crisi e’ il cambiamento climatico. “L’Africa Occidentale – ci ha spiegato Damiano Lotteria, coordinatore di Colpi per la regione – e’ una regione molto complessa e in questo momento il cambiamento climatico ha degli effetti devastanti a livello del tessuto sociale ed economico, ma abbiamo anche altri choc endogeni molto importanti, che si stanno manifestando in maniera importante, come l’inflazione legata alla crescita dei prezzi dell’energia e delle materie prime e soprattutto la sicurezza, perche’ la presenza di gruppi terroristici internazionali sta destabilizzando completamente la regione creando un numero importante di sfollati e rifugiati”.
I numeri a livello globale, emersi anche nel Meeting, sono impressionanti: per quanto riguarda l’alimentazione, per esempio, si stimano 828 milioni di persone che ogni sera si addormentano affamate e l’insicurezza alimentare oggi riguarda 345 milioni di esseri umani, 210 milioni in piu’ rispetto al 2019. In questo
contesto, dove il clima gioca un ruolo preponderante, si devono muovere i cooperanti. “Quello che noi facciamo sul campo – ha aggiunto Lotteria – e’ lavorare con tutti gli attori interessati e con le organizzazioni internazionali, per cercare di far crescere anche una voce rispetto a queste problematiche che riguardano noi tutti, anche come impatto”.
In un certo senso la cooperazione internazionale fa da avanguardia rispetto alle problematiche e alle crisi che poi arrivano anche nei Paesi piu’ ricchi e che danno una forma al nostro presente. In questo senso il Coopi Meeting e’ anche un forum all’interno del quale raccogliere e amplificare i segnali e i trend che arrivano da tutto il mondo. “In una settimana – ha concluso Miccoli – abbiamo avuto la possibilita’ di confrontarci, di approfondire tutta una serie di temi, ma anche di capire che dobbiamo dotarci di tutta una serie di strumenti per poter essere maggiormente performanti nelle attivita’ che facciamo, in particolare sulle emergenze umanitarie”.
Emergenze che e’ ora di non considerare piu’ come cose “lontane”, ma come parte effettiva anche della nostra vita.
Coopi Meeting: le emergenze umanitarie e le nuove crisi globali
Milano, 29 ott. (askanews) – Pandemia, crisi energetica conflitti armati e, soprattutto, cambiamenti climatici: il mondo sta vivendo una fase storica di particolare drammaticita’ e anche la cooperazione internazionale oggi deve fronteggiare nuove tipologie di emergenze. Se ne e’ parlato a Milano nel corso dell’undicesima edizione di Coopi Meeting, raduno internazionale annuale dell’organizzazione umanitaria italiana fondata nel 1965.
“Un’organizzazione come la nostra, che ormai da quasi 60 anni opera nella cooperazione internazionale – ha detto ad askanews il direttore di Coopi, Ennio Miccoli – era abituata a lavorare sui progetti di sviluppo, sempre di piu’ negli ultimi anni ci siano ritrovati a operare nelle emergenze umanitarie. Oggi la vera sfida per la cooperazione internazionale e’ dare risposte importanti alle tante emergenze umanitarie che troviamo in giro per il mondo”.
E in sempre piu’ casi, in molte regioni del mondo, come per esempio l’Africa Occidentale, il tema scatenante della crisi e’ il cambiamento climatico. “L’Africa Occidentale – ci ha spiegato Damiano Lotteria, coordinatore di Colpi per la regione – e’ una regione molto complessa e in questo momento il cambiamento climatico ha degli effetti devastanti a livello del tessuto sociale ed economico, ma abbiamo anche altri choc endogeni molto importanti, che si stanno manifestando in maniera importante, come l’inflazione legata alla crescita dei prezzi dell’energia e delle materie prime e soprattutto la sicurezza, perche’ la presenza di gruppi terroristici internazionali sta destabilizzando completamente la regione creando un numero importante di sfollati e rifugiati”.
I numeri a livello globale, emersi anche nel Meeting, sono impressionanti: per quanto riguarda l’alimentazione, per esempio, si stimano 828 milioni di persone che ogni sera si addormentano affamate e l’insicurezza alimentare oggi riguarda 345 milioni di esseri umani, 210 milioni in piu’ rispetto al 2019. In questo
contesto, dove il clima gioca un ruolo preponderante, si devono muovere i cooperanti. “Quello che noi facciamo sul campo – ha aggiunto Lotteria – e’ lavorare con tutti gli attori interessati e con le organizzazioni internazionali, per cercare di far crescere anche una voce rispetto a queste problematiche che riguardano noi tutti, anche come impatto”.
In un certo senso la cooperazione internazionale fa da avanguardia rispetto alle problematiche e alle crisi che poi arrivano anche nei Paesi piu’ ricchi e che danno una forma al nostro presente. In questo senso il Coopi Meeting e’ anche un forum all’interno del quale raccogliere e amplificare i segnali e i trend che arrivano da tutto il mondo. “In una settimana – ha concluso Miccoli – abbiamo avuto la possibilita’ di confrontarci, di approfondire tutta una serie di temi, ma anche di capire che dobbiamo dotarci di tutta una serie di strumenti per poter essere maggiormente performanti nelle attivita’ che facciamo, in particolare sulle emergenze umanitarie”.
Emergenze che e’ ora di non considerare piu’ come cose “lontane”, ma come parte effettiva anche della nostra vita.