Futuro di Brovind: puntare su comunità energetiche e Industria 5.0
Ott 28, 2022
Roma, 28 ott. – Emergenza energia e comunità energetiche. Brovind Vibratori S.p.A., azienda leader nel mondo dell’automazione industriale su base vibrante, nell’ultimo anno si è scontrata con “un aumento del costo dell’energia che oscilla tra il +250 e il 260%. Un prezzo insostenibile, che richiede una soluzione immediata” – commenta l’AD Paola Veglio -. Insieme a 4-5 imprenditori della zona stiamo concretamente attivandoci per dare vita a una comunità energetica. Ogni stabilimento sarà dotato di un apposito impianto e avrà la doppia valenza di pro-sumer, quindi parliamo di produzione destinata all’autoconsumo, con relativa immissione in rete dell’eccedenza, destinata al fabbisogno del territorio. Solo facendo rete possiamo pensare di superare questo problema immenso”.
Creare valore per il territorio. A sostegno del territorio, Paola Veglio ha rilevato un hotel – ristorante a Cortemilia, chiuso da 3 anni, per offrire nuovi servizi di ristorazione e ospitalità. Il progetto s’inserisce inoltre in un’ottica di welfare aziendale. “Finalmente il ristorante è in grado di ospitare 50 dipendenti in pausa pranzo. Vista la progressiva crescita dell’organico, infatti, molte persone non potevano contare su strutture in grado di ospitarle. Tra qualche mese saremo in grado di accogliere e pensare a convenzioni anche per le aziende vicine. C’è grande soddisfazione riguardo a questa iniziativa; ci abbiamo creduto molto, nonostante l’incertezza generale ci ricordasse ogni giorno che non era il momento di pensare al futuro” prosegue Veglio.
In tema di investimenti per il territorio, cresce anche il progetto di ristrutturazione da parte di Brovind dell’ex polo industriale di 10.000 mq a Cortemilia, fondamentale per permettere alla produzione aziendale di ampliarsi. “L’investimento totale è cresciuto, visti i notevoli rincari del settore edile, superiori al 40%, e i ritocchi al progetto in ottica di una maggior indipendenza energetica e maggior attenzione al welfare aziendale. 11-12 milioni che oggi sono una cifra titanica ma che rappresentano l’unica soluzione per portare avanti il nostro progetto di crescita; siamo fortemente orientati al futuro”.
Industria 5.0 e l’Osservatorio Value Chain. La pandemia ha ricordato alle aziende l’importanza strategica della digitalizzazione; ora che l’emergenza sanitaria è rientrata, la società non è più la stessa, il mondo del lavoro ha dimostrato di avere nuove esigenze, la vita privata non deve più sopperire schiacciata dagli impegni lavorativi, “in questo assestamento delle priorità, l’industria 4.0 deve lasciare spazio a un modo di fare impresa 5.0, dove la tecnologia si integra alla perfezione con il fattore umano. Le persone, i loro diritti e il benessere della società devono diventare sempre più centrali per l’azienda che gioca un ruolo centrale sul loro raggiungimento. Con L’Università di Pavia, Brovind ha dato vita all’Osservatorio Value Chain 5.0, con l’obiettivo di indagare su alcuni temi chiave per il futuro: la resilienza della catena del valore, il fenomeno del re-shoring, che vede il ritorno totale o parziale di alcuni aspetti produttivi nel paese d’origine, o il Friend-shoring, ossia la volontà di spostare gli stabilimenti in Paesi maggiormente attenti ai diritti della persona. Sarà interessante capire gli effetti positivi a livello nazionale, ma anche locale, di questa inversione di tendenza. Ultimo, ma non per importanza, il progetto indagherà sul ruolo delle infrastrutture come supporto, e in alcuni casi come ostacolo, a tale trasformazione” conclude Paola Veglio.
L’importanza delle infrastrutture, infine, è molto chiara all’Alta Langa. Strade pericolose, non adatte ai mezzi pesanti e passaggi obbligati nei centri urbani non facilitano gli spostamenti e la logistica aziendale, favorendo di contro lo spopolamento del territorio. Paola Veglio, insieme a molti sindaci dei comuni interessati, sta portando avanti l’ambizioso e atteso progetto “Una strada per le Langhe”, che renderà più agevole il collegamento tra Alba e Cortemilia, ma anche tra Cortemilia e la Liguria.