On. Centemero: semplificazione, divulgazione, educazione
Roma, 24 ott. (askanews) – Quanto e’ importante per le PMI poter accedere al mercato dei capitali ed alla borsa, cosi’ come per le start up, e quali
strumenti possono consentirlo. Ne abbiamo parlato con l’On. Giulio Centemero, componente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Intanto lo scenario di partenza:
"In un momento in cui il credito tramite il canale bancario e’ sempre piu’ difficile da ottenere i mercati alternativi diventano di fondamentale importanza. Quante imprese senza una quotazione ad esempio sull’Euronext Growth di Milano, il mercato delle PMI, avrebbero potuto realizzare i loro progetti oppure quante imprese senza il crowfunding o senza l’emissione di minibond avrebbero
potuto andare avanti. Si tratta di mercati ancora piccoli rispetto a quanto avviene in altri paesi non solo dell’Ue. Quindi e’ importante che il legislatore ma anche l’autorita’ di vigilanza, i ministeri facciano un’opera di semplificazione, di divulgazione e di educazione, visto che siamo anche in ottobre che e’ il mese
dell’educazione finanziaria".
Anche perche’ il mercato dei capitali e’ una grande opportunita’
anche per le start up:
"Vediamo tantissime start up che si dedicano al crowfunding per il loro secondo round. Bisogna quindi lavorare per dematerializzare le quote di srl perche’ se una start up vuole uscire dal crowfunding per andarsi a quotare su uno dei listini dei mercati di capitale piu’ grandi dobbiamo semplificare la
modalita’ di accesso anche in questo senso".
Un percorso che alla base ha la sua stessa semplificazione dunque, ma gli strumenti sono diversi:
"Ci sono diversi strumenti, da quello fiscale come ad esempio il credito di imposta sui costi di consulenza della quotazione, il cosiddetto credito d’imposta Ipo, e poi ci sono strumenti non fiscali che al di la’ dei bonus permettono di semplificare tutta la procedura spesso molto complicata soprattutto in Italia. Vediamo infatti che laddove si possa, per esempio sul debito, andare su altri mercati purtroppo le nostre aziende spesso si
affidano a Dublino o a Vienna invece che rimanere in Italia".
PMI e Start up, l’importanza di accedere al mercato dei capitali
Roma, 24 ott. (askanews) – Quanto e’ importante per le PMI poter accedere al mercato dei capitali ed alla borsa, cosi’ come per le start up, e quali
strumenti possono consentirlo. Ne abbiamo parlato con l’On. Giulio Centemero, componente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Intanto lo scenario di partenza:
"In un momento in cui il credito tramite il canale bancario e’ sempre piu’ difficile da ottenere i mercati alternativi diventano di fondamentale importanza. Quante imprese senza una quotazione ad esempio sull’Euronext Growth di Milano, il mercato delle PMI, avrebbero potuto realizzare i loro progetti oppure quante imprese senza il crowfunding o senza l’emissione di minibond avrebbero
potuto andare avanti. Si tratta di mercati ancora piccoli rispetto a quanto avviene in altri paesi non solo dell’Ue. Quindi e’ importante che il legislatore ma anche l’autorita’ di vigilanza, i ministeri facciano un’opera di semplificazione, di divulgazione e di educazione, visto che siamo anche in ottobre che e’ il mese
dell’educazione finanziaria".
Anche perche’ il mercato dei capitali e’ una grande opportunita’
anche per le start up:
"Vediamo tantissime start up che si dedicano al crowfunding per il loro secondo round. Bisogna quindi lavorare per dematerializzare le quote di srl perche’ se una start up vuole uscire dal crowfunding per andarsi a quotare su uno dei listini dei mercati di capitale piu’ grandi dobbiamo semplificare la
modalita’ di accesso anche in questo senso".
Un percorso che alla base ha la sua stessa semplificazione dunque, ma gli strumenti sono diversi:
"Ci sono diversi strumenti, da quello fiscale come ad esempio il credito di imposta sui costi di consulenza della quotazione, il cosiddetto credito d’imposta Ipo, e poi ci sono strumenti non fiscali che al di la’ dei bonus permettono di semplificare tutta la procedura spesso molto complicata soprattutto in Italia. Vediamo infatti che laddove si possa, per esempio sul debito, andare su altri mercati purtroppo le nostre aziende spesso si
affidano a Dublino o a Vienna invece che rimanere in Italia".