Il Sogno di una Napoli internazionale di Lamont Young: Rione Venezia, Bagnoli e il Palazzo di Cristallo – askanews.it

Il Sogno di una Napoli internazionale di Lamont Young: Rione Venezia, Bagnoli e il Palazzo di Cristallo

Ott 20, 2022
Roma, 20 ott. – Venerdì 21 ottobre il nuovo Console di Francia Lisa Moutoumalaya, ospiterà all’Istituto francese di Napoli Grenoble, l’anteprima del documentario “il Sogno di Lamont Young”, incentrato sulla storia, sulle opere e sulla misteriosa morte di Lamont Young, celebre architetto inglese vissuto a Napoli tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.

Prodotto e diretto da Francesco Carignani, per Fucina Umanistica Digitale, con la collaborazione esecutiva di Oltrecielo.com AVPA, la direzione della fotografia di Luigi Scaglione, l’opera racconta la vita e le opere dell’architetto tramite numerose interviste a celebri professori napoletani, tra i quali Alessandro Castagnaro, Fabio Mangone, Alfredo Buccaro, Francesco Barbagallo, Salvatore Di Liello.

Partendo dal suo misterioso suicidio nel Castello di Villa Ebe, oggi in stato di rudere, il documentario ha lo scopo di raccontare i suoi spettacolari progetti realizzati a Napoli all’inizio del ‘900, ponendo l’enfasi sul suo stile “pseudo-vittoriano” e neo-gotico: tanti edifici inusuali per l’architettura della città, tra cui vari castelli, uno chalet svizzero e la meno famosa casa girevole a Vivara.

Sono illustrati anche i progetti mai realizzati, visionari per quell’epoca, che avrebbero potuto cambiare il volto di Napoli: la metropolitana, il Rione Venezia e aveva identificato Bagnoli come punto ideale per lo sviluppo turistico e culturale, progettando lì il capolinea della sua metropolitana, dove sarebbero dovuti sorgere stazioni balneari, grandi alberghi, parchi pubblici ed un palazzo per le esposizioni internazionali.

Il documentario è stato ideato e diretto da Francesco Carignani, esperto di politiche culturali: “Volevo far scoprire questo geniale architetto al grande pubblico e raccontare la sua visione di città, così moderna già oltre un secolo fa. Ma avevo anche altri due obiettivi: il primo è stato quello di contribuire a riportare l’attenzione sul tema di Bagnoli e di Villa Ebe, ancora in stato di rudere, il secondo è stato quello di approfondire al’aspetto personale di questo genio. Non volevo raccontare solo la sua storia, ma anche quella dell’uomo e dei suoi sogni. Siamo quindi riusciti a risolvere i misteri legati soprattutto all’ultima fase della sua vita, la sua morte.

Questo progetto è iniziato anni fa, con la creazione della pagina Facebook di Lamont Young: facendo parlare direttamente l’architetto e basandomi sugli scritti del Professor Giancarlo Alisio (alla cui memoria il documentario è dedicato) ho iniziato a raccontare i suoi edifici in prima persona, come se fosse stato lo stesso Lamont a raccontarli. Ho quindi illustrato il mio progetto di documentario alla Professoressa Antonella Di Luggo ed al Professor Alessandro Castagnaro del Dipartimento di Architettura della Federico II, i primi che hanno creduto in questo progetto ed è stato grazie al loro supporto che il documentario ha potuto vedere la luce.

Uno ringraziamento speciale va a Pellegrino Snichelotto per le musiche, ma soprattutto al gruppo di produzione esecutiva di Oltrecielo.com AVPA composto da Pasquale Pisano, Diego Vitale ed in particolare a Luigi Scaglione che dal primo momento ha sostenuto e mi ha aiutato alla realizzazione di questo film”.

Il documentario è stato realizzato con il contributo della Regione Campania (Direzione Generale Governo del Territorio, ai sensi della Legge Regionale 19/2019), con il supporto scientifico del Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli Federico II e con il patrocinio morale del Comune di Napoli, dell’Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani (ANIAI Campania) e della Società Napoletana di Storia Patria.