Secondo Forum IIFF di ProfessioneFinanza e Luiss Business School
Roma, 20 ott. (askanews) – Quali strategie adottare, da parte degli investitori istituzionali, per affrontare al meglio le molteplici sfide di questa fase: l’alta inflazione e il caro energia che hanno innescato una corsa ad alzare i tassi delle banche centrali. E intanto il rallentamento della crescita economica che appare sempre piu’ evidente. Sono stati i temi su cui si e’ sviluppata la seconda edizione dell’Italian Institutional Funds Forum (Iiff), l’evento di ProfessioneFinanza realizzato in collaborazione con la Luiss Business School, che si e’ svolto a Roma, presso la sede di Villa Blanc.
A spiegare il senso dell’iniziativa Marco Cigna, direttore generale di ProfessioneFinanza.
"L’Italian Institutional funds forum nasce per dare risposte a esigenze molto complesse che come questa premessa si rilevano assolutamente sommarsi una all’altra. Le risposte sono di guardare, attraversare questo periodo pensando alla sostenibilita’ del lungo periodo, quindi bisogna spostare gli assi temporali e la duration di 5-10 anni e soprattutto riuscire intercettare quelle che sono le cosiddette asset class piu’ profittevoli, rispetto che cosa? Piu’ profittevole rispetto al fatto che questo mondo e’ passato dal mondo globalizzato ad un mondo glocalizzato, al termine della pandemia o comunque al diminuire della pandemia, a un mondo che oggi diventa de-globalizzato, perche’ siamo in attesa di vedere eventi di un mondo multipolare. Questo ha degli impatti anche macroeconomici, e questo si riflette anche sulle asset location e qui, all’Italian Istitutionals Funds Forum ci sono le risposte giuste".
Dopo due anni tra lockdown e restrizioni anti Covid, ora, con la guerra in Ucraina e i riposizionamenti geopolici, il panorama della globalizzazione e’ destinato a drastici mutamenti. E come spiega Raffaele Oriani, Dean della Luiss Business School, gli investitori istituzionali possono esserne protagonisti delle nuove politiche su energia o digitale.
"Gli investitori istituzionali hanno un ruolo fondamentale, che non e’ solo legato la tutela e alla gestione risparmio, ma e’ legato anche al modo in cui le proprie scelte investimento orientano i flussi finanziari verso determinati settori o aree dell’economia reale e quindi evidente che in questo momento il fatto che i fondi decidano di orientare certi investimenti verso la transizione energetica e verso attivita’ legate alla sostenibilita’, evidentemente puo’ influenzare in modo significativo il ritmo con cui noi procederemo in questo passo, in questo processo di transizione energetica e la direzione che evidentemente prenderemo".
Nel corso dei lavori si sono alternate tavole rotonde e dibattiti, con protagonisti chiave del settore su diversi gradi temi. E dal forum sono giunte anche indicazioni chiare alle istituzioni.
"Si aspetta che, soprattutto in questa fase cosi’ complessa, ci sia un ascolto attivo, questo e’ fondamentale, un ascolto attivo che generi una comprensione reale delle esigenze della previdenza, del welfare a 360 gradi di questa nazione e che scarichi a terra, poi, con delle norme, con delle leggi, che consentano, magari anche attraverso la leva fiscale, di incentivare l’accumulo previdenziale delle persone dei cittadini per potersi garantire un futuro migliore di quello che sicuramente adesso stiamo attraversando".
Nel quadro generale, poi, il caso dell’Italia, che presenta un ulteriore nodo demografico: invecchiamento e il calo della popolazione creano sfide supplementari. E come ha spiegato Mauro Mare’, direttore dell’Osservatorio sul Welfare della Luiss Business School vanno riadattati i servizi verso l’assistenza e modernizzata l’offerta della previdenza complementare.
Sintetizza Oriani: "In realta’ in Italia il risparmio dei dei privati e’ molto piu’ alto che in altri paesi e quindi intercettare questo risparmio, attraverso investimenti gestiti da soggetti professionali, e’ fondamentale per l’economia, perche’ questo aiuta orientare questo risparmio privato verso aree dell’economia reale, e verso attivita’ legate la transizione energetica e digitale, che sono di fondamentale importanza per il nostro paese in questo momento".
Sfide e strategie per gli investitori istituzionali in Italia
Roma, 20 ott. (askanews) – Quali strategie adottare, da parte degli investitori istituzionali, per affrontare al meglio le molteplici sfide di questa fase: l’alta inflazione e il caro energia che hanno innescato una corsa ad alzare i tassi delle banche centrali. E intanto il rallentamento della crescita economica che appare sempre piu’ evidente. Sono stati i temi su cui si e’ sviluppata la seconda edizione dell’Italian Institutional Funds Forum (Iiff), l’evento di ProfessioneFinanza realizzato in collaborazione con la Luiss Business School, che si e’ svolto a Roma, presso la sede di Villa Blanc.
A spiegare il senso dell’iniziativa Marco Cigna, direttore generale di ProfessioneFinanza.
"L’Italian Institutional funds forum nasce per dare risposte a esigenze molto complesse che come questa premessa si rilevano assolutamente sommarsi una all’altra. Le risposte sono di guardare, attraversare questo periodo pensando alla sostenibilita’ del lungo periodo, quindi bisogna spostare gli assi temporali e la duration di 5-10 anni e soprattutto riuscire intercettare quelle che sono le cosiddette asset class piu’ profittevoli, rispetto che cosa? Piu’ profittevole rispetto al fatto che questo mondo e’ passato dal mondo globalizzato ad un mondo glocalizzato, al termine della pandemia o comunque al diminuire della pandemia, a un mondo che oggi diventa de-globalizzato, perche’ siamo in attesa di vedere eventi di un mondo multipolare. Questo ha degli impatti anche macroeconomici, e questo si riflette anche sulle asset location e qui, all’Italian Istitutionals Funds Forum ci sono le risposte giuste".
Dopo due anni tra lockdown e restrizioni anti Covid, ora, con la guerra in Ucraina e i riposizionamenti geopolici, il panorama della globalizzazione e’ destinato a drastici mutamenti. E come spiega Raffaele Oriani, Dean della Luiss Business School, gli investitori istituzionali possono esserne protagonisti delle nuove politiche su energia o digitale.
"Gli investitori istituzionali hanno un ruolo fondamentale, che non e’ solo legato la tutela e alla gestione risparmio, ma e’ legato anche al modo in cui le proprie scelte investimento orientano i flussi finanziari verso determinati settori o aree dell’economia reale e quindi evidente che in questo momento il fatto che i fondi decidano di orientare certi investimenti verso la transizione energetica e verso attivita’ legate alla sostenibilita’, evidentemente puo’ influenzare in modo significativo il ritmo con cui noi procederemo in questo passo, in questo processo di transizione energetica e la direzione che evidentemente prenderemo".
Nel corso dei lavori si sono alternate tavole rotonde e dibattiti, con protagonisti chiave del settore su diversi gradi temi. E dal forum sono giunte anche indicazioni chiare alle istituzioni.
"Si aspetta che, soprattutto in questa fase cosi’ complessa, ci sia un ascolto attivo, questo e’ fondamentale, un ascolto attivo che generi una comprensione reale delle esigenze della previdenza, del welfare a 360 gradi di questa nazione e che scarichi a terra, poi, con delle norme, con delle leggi, che consentano, magari anche attraverso la leva fiscale, di incentivare l’accumulo previdenziale delle persone dei cittadini per potersi garantire un futuro migliore di quello che sicuramente adesso stiamo attraversando".
Nel quadro generale, poi, il caso dell’Italia, che presenta un ulteriore nodo demografico: invecchiamento e il calo della popolazione creano sfide supplementari. E come ha spiegato Mauro Mare’, direttore dell’Osservatorio sul Welfare della Luiss Business School vanno riadattati i servizi verso l’assistenza e modernizzata l’offerta della previdenza complementare.
Sintetizza Oriani: "In realta’ in Italia il risparmio dei dei privati e’ molto piu’ alto che in altri paesi e quindi intercettare questo risparmio, attraverso investimenti gestiti da soggetti professionali, e’ fondamentale per l’economia, perche’ questo aiuta orientare questo risparmio privato verso aree dell’economia reale, e verso attivita’ legate la transizione energetica e digitale, che sono di fondamentale importanza per il nostro paese in questo momento".