Pasta italiana piace all’estero: export 2021 supera pre-Covid a 2,2 mln ton – askanews.it

Pasta italiana piace all’estero: export 2021 supera pre-Covid a 2,2 mln ton

Milano, 19 ott. (askanews) – La pasta italiana e’ sempre piu’ apprezzata all’estero. Lo confermano i dati sui primi sei mesi dell’anno elaborati da Unione italiana food sulla base di quelli Istat: nel primo semestre, infatti, l’export di pasta tricolore e’ cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo del 2021. Gia’ lo scorso anno a finire sui mercati esteri sono stati 2,2 milioni di tonnellate di pasta, un dato che supera i livelli pre-Covid quando, era il 2019, si registrava un incremento delle esportazioni oltre i 2,1 milioni di tonnellate (+7,5% sul 2018). Discorso a parte per il 2020 quando complici pandemia e relativi lockdown erano esplosi consumi di pasta, e di conseguenza l’export che nel solo primo semestre 2020 aveva segnato un +25%. Quando parliamo di 2,2 milioni di tonnellate, che rappresentano il 61% della produzione nazionale, significa 75 milioni di porzioni di pasta italiana consumate nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi. Del resto l’Italia e’ il primo Paese produttore di pasta (dati di International pasta organisation) con 3,6 milioni di tonnellate davanti alla Turchia e agli Stati Uniti. E siamo anche i primi consumatori, con 23 chili procapite annui, precedendo Tunisia (17), Venezuela (15) e Grecia (12,2). Ma dove finisce la nostra pasta quando varca i confini nazionali? In valori assoluti, sono Germania, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Giappone i mercati piu’ strategici. Ma la voglia di pasta italiana registra crescite superiori al 40% verso Colombia, Paesi Bassi, Arabia Saudita. L’attuale congiuntura economica, tuttavia, non risparmia la pasta che nonostante inflazione, caro prezzi ed energia, vuole, secondo le parole del presidente dei Pastai di Unione italiana food, Riccardo Felicetti, continuare a essere “un momento di felicita’ accessibile e quotidiano”. A tal proposito Unionfood ha calcolato che, per esempio, in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio EVO, una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco piu’ di 2 euro. E negli Stati Uniti, considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 grammi), una famiglia americana di 4 persone puo’ mangiare un piatto di pasta spendendo la meta’ o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa.
Ott 19, 2022

75 mln di piatti consumati in quasi 200 Paesi. Bene anche I sem 2022 (+9%)

Milano, 19 ott. (askanews) – La pasta italiana e’ sempre piu’ apprezzata all’estero. Lo confermano i dati sui primi sei mesi dell’anno elaborati da Unione italiana food sulla base di quelli Istat: nel primo semestre, infatti, l’export di pasta tricolore e’ cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo del 2021. Gia’ lo scorso anno a finire sui mercati esteri sono stati 2,2 milioni di tonnellate di pasta, un dato che supera i livelli pre-Covid quando, era il 2019, si registrava un incremento delle esportazioni oltre i 2,1 milioni di tonnellate (+7,5% sul 2018). Discorso a parte per il 2020 quando complici pandemia e relativi lockdown erano esplosi consumi di pasta, e di conseguenza l’export che nel solo primo semestre 2020 aveva segnato un +25%.

Quando parliamo di 2,2 milioni di tonnellate, che rappresentano il 61% della produzione nazionale, significa 75 milioni di porzioni di pasta italiana consumate nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi. Del resto l’Italia e’ il primo Paese produttore di pasta (dati di International pasta organisation) con 3,6 milioni di tonnellate davanti alla Turchia e agli Stati Uniti. E siamo anche i primi consumatori, con 23 chili procapite annui, precedendo Tunisia (17), Venezuela (15) e Grecia (12,2).

Ma dove finisce la nostra pasta quando varca i confini nazionali? In valori assoluti, sono Germania, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Giappone i mercati piu’ strategici. Ma la voglia di pasta italiana registra crescite superiori al 40% verso Colombia, Paesi Bassi, Arabia Saudita.

L’attuale congiuntura economica, tuttavia, non risparmia la pasta che nonostante inflazione, caro prezzi ed energia, vuole, secondo le parole del presidente dei Pastai di Unione italiana food, Riccardo Felicetti, continuare a essere “un momento di felicita’ accessibile e quotidiano”. A tal proposito Unionfood ha calcolato che, per esempio, in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio EVO, una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco piu’ di 2 euro. E negli Stati Uniti, considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 grammi), una famiglia americana di 4 persone puo’ mangiare un piatto di pasta spendendo la meta’ o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa.