Il centrodestra ha 115 voti, maggioranza per eleggere presidente e’ 104
Roma, 13 ott. (askanews) – Ha preso il via nell’aula del Senato la seduta inaugurale della diciannovesima legislatura. A presiederla e’ stata la senatrice a vita Liliana Segre, la piu’ anziana in assenza del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, accolta da un lungo e caloroso applauso dei presenti. “Rivolgo il piu’ caloroso saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quest’aula. Con rispetto, rivolgo il mio pensiero a Papa Francesco” ha detto la presidente provvisoria del Senato, la senatrice a vita Liliana Segre, aprendo la prima seduta della diciannovesima legislatura a palazzo Madama.
Il plenum del Senato, dopo la riforma costituzionale che ha ridotto a 200 il numero degli eletti, all’inizio di questa legislatura sara’ di 206, contando anche i senatori a vita e di diritto. La seduta odierna ha all’ordine del giorno: costituzione del Consiglio di Presidenza provvisorio e della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri e proclamazione dei senatori subentranti, votazione per l’elezione del presidente. Sara’ l’assemblea a definire l’elenco completo degli eletti, attraverso il lavoro della Giunta provvisoria di verifica poteri (che si riunira’ immediatamente dopo il discorso introduttivo di Segre) che deve prendere atto delle opzioni dei senatori eletti in piu’ di un collegio e quindi comunicare all’aula i nomi dei 26 subentranti.
Per l’elezione del presidente del Senato sara’ necessaria la maggioranza assoluta dei componenti, cioe’ 104 senatori, nel primo scrutinio. La coalizione di centrodestra, che sulla carta ha a disposizione 115 voti, dovrebbe avere raggiunto l’accordo sul nome di Ignazio La Russa. In caso contrario, serve la maggioranza assoluta dei componenti anche al secondo scrutinio, quella dei presenti nel terzo. Per l’ipotesi di mancata elezione anche al terzo, in un eventuale quarto scrutinio si procederebbe entro la giornata di venerdi’ al ballottaggio fra i due piu’ votati nel terzo (nell’ipotesi di parita’ e’ eletto il piu’ anziano dei due).
“In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che e’ il Senato della Repubblica” ha detto Liliana Segre nel suo discorso per la prima seduta del Senato della diciannovesima legislatura.
“Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perche’, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed e’ impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco piu’ prestigioso del Senato!”, ha ricordato.
Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al Presidente Emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i piu’ fervidi auguri e la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato” ha detto la presidente provvisoria del Senato, Liliana Segre, aprendo la prima seduta della diciannovesima legislatura a palazzo Madama.
“Il presidente Napolitano – ha aggiunto – mi incarica di condividere con voi queste sue parole: ‘Desidero esprimere a tutte le senatrici ed i senatori, di vecchia e nuova nomina, i migliori auguri di buon lavoro, al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare ai quali ho dedicato larga parte della mia vita’”.
“Le elezioni del 25 settembre hanno visto, come e’ giusto che sia, una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. E il popolo ha deciso. E’ l’essenza della democrazia” ha detto Segre.
“La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprieta’ di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti”, ha osservato.
“Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a parole la centralita’ del Parlamento” ha detto ancora Segre.
“Da molto tempo viene lamentata da piu’ parti una deriva, una mortificazione del ruolo del potere legislativo a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza – ha aggiunto -. Nella mia ingenuita’ di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare”.
“Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni”, ha concluso.
Bar/Vep/Int13
Al via al Senato la 19ma legislatura, applausi per Segre che preside
Roma, 13 ott. (askanews) – Ha preso il via nell’aula del Senato la seduta inaugurale della diciannovesima legislatura. A presiederla e’ stata la senatrice a vita Liliana Segre, la piu’ anziana in assenza del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, accolta da un lungo e caloroso applauso dei presenti. “Rivolgo il piu’ caloroso saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quest’aula. Con rispetto, rivolgo il mio pensiero a Papa Francesco” ha detto la presidente provvisoria del Senato, la senatrice a vita Liliana Segre, aprendo la prima seduta della diciannovesima legislatura a palazzo Madama.
Il plenum del Senato, dopo la riforma costituzionale che ha ridotto a 200 il numero degli eletti, all’inizio di questa legislatura sara’ di 206, contando anche i senatori a vita e di diritto. La seduta odierna ha all’ordine del giorno: costituzione del Consiglio di Presidenza provvisorio e della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri e proclamazione dei senatori subentranti, votazione per l’elezione del presidente. Sara’ l’assemblea a definire l’elenco completo degli eletti, attraverso il lavoro della Giunta provvisoria di verifica poteri (che si riunira’ immediatamente dopo il discorso introduttivo di Segre) che deve prendere atto delle opzioni dei senatori eletti in piu’ di un collegio e quindi comunicare all’aula i nomi dei 26 subentranti.
Per l’elezione del presidente del Senato sara’ necessaria la maggioranza assoluta dei componenti, cioe’ 104 senatori, nel primo scrutinio. La coalizione di centrodestra, che sulla carta ha a disposizione 115 voti, dovrebbe avere raggiunto l’accordo sul nome di Ignazio La Russa. In caso contrario, serve la maggioranza assoluta dei componenti anche al secondo scrutinio, quella dei presenti nel terzo. Per l’ipotesi di mancata elezione anche al terzo, in un eventuale quarto scrutinio si procederebbe entro la giornata di venerdi’ al ballottaggio fra i due piu’ votati nel terzo (nell’ipotesi di parita’ e’ eletto il piu’ anziano dei due).
“In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che e’ il Senato della Repubblica” ha detto Liliana Segre nel suo discorso per la prima seduta del Senato della diciannovesima legislatura.
“Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perche’, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed e’ impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco piu’ prestigioso del Senato!”, ha ricordato.
Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al Presidente Emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i piu’ fervidi auguri e la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato” ha detto la presidente provvisoria del Senato, Liliana Segre, aprendo la prima seduta della diciannovesima legislatura a palazzo Madama.
“Il presidente Napolitano – ha aggiunto – mi incarica di condividere con voi queste sue parole: ‘Desidero esprimere a tutte le senatrici ed i senatori, di vecchia e nuova nomina, i migliori auguri di buon lavoro, al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare ai quali ho dedicato larga parte della mia vita’”.
“Le elezioni del 25 settembre hanno visto, come e’ giusto che sia, una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. E il popolo ha deciso. E’ l’essenza della democrazia” ha detto Segre.
“La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprieta’ di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti”, ha osservato.
“Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a parole la centralita’ del Parlamento” ha detto ancora Segre.
“Da molto tempo viene lamentata da piu’ parti una deriva, una mortificazione del ruolo del potere legislativo a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza – ha aggiunto -. Nella mia ingenuita’ di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare”.
“Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni”, ha concluso.
Bar/Vep/Int13