Roma, 7 ott. (askanews) – Etruria, VI sec. a.C. Arath e’ un curioso ragazzino etrusco di dodici anni che vive con la madre Tanaquil, abile tessitrice, e la governante Pupaia nella Cittadella (attuale Castellina del Marangone nel territorio di Santa Marinella, Roma), importante caposaldo militare e commerciale del territorio dell’antica Caere, posto a difesa dei confini con la potente citta’-stato alleata e rivale, Tarquinia.
Queste le premesse da cui si snoda il romanzo storico “Sotto il segno di Hercle. Storia di un dono” di Simone Tarrone.
Si tratta di un esperimento innovativo che ha ricostruito la vita quotidiana degli etruschi che vivevano a Cere e Santa Marinella nel 500 a.C. attraverso lo studio di oltre 150 pubblicazioni scientifiche di archeologia apparse negli ultimi 20 anni, ed inserendo il tutto in una vicenda avventurosa, ma molto plausibile, vissuta da un ragazzino etrusco di 12 anni.
Arath, con il suo inseparabile cane Vipli, ci fara’ scoprire la grande civilta’ del popolo Rasna, trasportandoci in una serie di avventure, descrivendo e ricostruendo il paesaggio, l’ambiente, la societa’, i nomi e le principali vicende storiche del mondo etrusco. Uno scorcio della vita quotidiana vissuto dalla citta’ di Cerveteri, proprio all’apogeo del suo potere economico e commerciale, fondato sullo sviluppo rapido e progressivo delle tecnologie agricole, tessili e di navigazione che coinvolgevano una vita di villaggio ancora arcaica e una natura incontaminata in grandi imprese militari e traffici commerciali che hanno segnato i secoli a venire.
Il romanzo e’ uscito lo scorso aprile (Edizioni Espera) e tutti gli introiti derivati dalla vendita saranno devoluti al GATC Gruppo Archeologico del Territorio Cerite – Volontari per l’Archeologia, di cui l’autore e’ membro. Il Gruppo da anni e’ al lavoro sul sito archeologico di Castrum Novum, alla periferia settentrionale di Santa Marinella, poco piu’ di 60 chilometri da Roma, al fianco di universita’ e centri anche internazionali, per una campagna di scavi che solo un mese fa ha restituito ai cittadini i resti del monumentale teatro dell’antico centro urbano.