Per mostrare antichi documenti e manoscritti in castelli e ville
Milano, 7 ott. (askanews) – Sabato 8 ottobre oltre 80 archivi storici privati situati in castelli, rocche e ville in tutta Italia aprono le loro porte al pubblico. Guidati da archivisti e proprietari di queste straordinarie dimore storiche, i visitatori potranno scoprire antiche mappe e preziosi documenti e carteggi manoscritti, ascoltando la storia dei palazzi che li custodiscono.
E’ l’iniziativa "Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro" organizzata dall’Associazione dimore storiche italiane (Adsi), che con il suo presidente Giacomo Di Thiene spiega: "Per noi aprire e interrogare un archivio fatto di passato, incarnarlo nel presente significa guardarlo e pensare al futuro in un altro modo. Noi vorremmo che le famiglie, le persone che verranno a vedere questi archivi possano in queste giornate di visita fare appassionare se stessi e i propri figli alla storia del Paese, ma soprattutto cogliere il fascino di vedere quei documenti che raccontano la storia e non una lezione di storia ‘ex cathedra’. Tra l’altro gli archivi privati hanno un valore particolare che e’ quello di raccontare una storia che non e’ quella ufficiale degli archivi pubblici, quindi si hanno anche dei tagli, delle angolazioni, dei punti di vista particolari"
Quella degli immobili storici e’ una rete unica, dall’immenso valore sociale, culturale ed economico che i proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e a valorizzare. Le dimore storiche, infatti, costituiscono non solo un patrimonio turistico di rara bellezza ma anche il perno di una economia circolare per i borghi su cui si trovano, l’80% dei quali sono piccoli Comuni.
"’Carte in dimora’ quindi vuole contribuire a guardare e pensare al futuro in un altro modo, vuole contribuire alla sensibilizzazione della societa’ e delle Istituzioni a quello che, secondo noi, e’ uno dei beni culturali in maggior pericolo perche’ i bene archivisti hanno sempre bisogno del mediatore culturale" continua il presidente, aggiungendo "allora questa giornata vuole avvicinare un pubblico quanto piu’ possibile vasto per poter sensibilizzarlo e testimoniare l’importanza di questi documenti non solo per il passato ma anche per il futuro del nostro Paese".
Realizzato in collaborazione con la Direzione generale archivi e con l’Associazione nazionale case della memoria, "Carte in Dimora" ha il patrocinio del ministero della Cultura. "E’ una collaborazione tra Enti – ha concluso Di Thiene – che sono consapevoli che solo un’attenta e stretta interazione fra di loro potra’ portare dei benefici a questo patrimonio culturale pero’ bisogna aprirli, bisogna farli conoscere, bisogna anche farli rispettare, possiamo dire, perche’ noi conserviamo solo cio’ che conosciamo, solo cio’ a cui riconosciamo un valore".
L’8 ottobre oltre 80 archivi storici privati aprono le loro porte
Per mostrare antichi documenti e manoscritti in castelli e ville
Milano, 7 ott. (askanews) – Sabato 8 ottobre oltre 80 archivi storici privati situati in castelli, rocche e ville in tutta Italia aprono le loro porte al pubblico. Guidati da archivisti e proprietari di queste straordinarie dimore storiche, i visitatori potranno scoprire antiche mappe e preziosi documenti e carteggi manoscritti, ascoltando la storia dei palazzi che li custodiscono. E’ l’iniziativa "Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro" organizzata dall’Associazione dimore storiche italiane (Adsi), che con il suo presidente Giacomo Di Thiene spiega: "Per noi aprire e interrogare un archivio fatto di passato, incarnarlo nel presente significa guardarlo e pensare al futuro in un altro modo. Noi vorremmo che le famiglie, le persone che verranno a vedere questi archivi possano in queste giornate di visita fare appassionare se stessi e i propri figli alla storia del Paese, ma soprattutto cogliere il fascino di vedere quei documenti che raccontano la storia e non una lezione di storia ‘ex cathedra’. Tra l’altro gli archivi privati hanno un valore particolare che e’ quello di raccontare una storia che non e’ quella ufficiale degli archivi pubblici, quindi si hanno anche dei tagli, delle angolazioni, dei punti di vista particolari" Quella degli immobili storici e’ una rete unica, dall’immenso valore sociale, culturale ed economico che i proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e a valorizzare. Le dimore storiche, infatti, costituiscono non solo un patrimonio turistico di rara bellezza ma anche il perno di una economia circolare per i borghi su cui si trovano, l’80% dei quali sono piccoli Comuni. "’Carte in dimora’ quindi vuole contribuire a guardare e pensare al futuro in un altro modo, vuole contribuire alla sensibilizzazione della societa’ e delle Istituzioni a quello che, secondo noi, e’ uno dei beni culturali in maggior pericolo perche’ i bene archivisti hanno sempre bisogno del mediatore culturale" continua il presidente, aggiungendo "allora questa giornata vuole avvicinare un pubblico quanto piu’ possibile vasto per poter sensibilizzarlo e testimoniare l’importanza di questi documenti non solo per il passato ma anche per il futuro del nostro Paese". Realizzato in collaborazione con la Direzione generale archivi e con l’Associazione nazionale case della memoria, "Carte in Dimora" ha il patrocinio del ministero della Cultura. "E’ una collaborazione tra Enti – ha concluso Di Thiene – che sono consapevoli che solo un’attenta e stretta interazione fra di loro potra’ portare dei benefici a questo patrimonio culturale pero’ bisogna aprirli, bisogna farli conoscere, bisogna anche farli rispettare, possiamo dire, perche’ noi conserviamo solo cio’ che conosciamo, solo cio’ a cui riconosciamo un valore".
Milano, 7 ott. (askanews) – Sabato 8 ottobre oltre 80 archivi storici privati situati in castelli, rocche e ville in tutta Italia aprono le loro porte al pubblico. Guidati da archivisti e proprietari di queste straordinarie dimore storiche, i visitatori potranno scoprire antiche mappe e preziosi documenti e carteggi manoscritti, ascoltando la storia dei palazzi che li custodiscono. E’ l’iniziativa "Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro" organizzata dall’Associazione dimore storiche italiane (Adsi), che con il suo presidente Giacomo Di Thiene spiega: "Per noi aprire e interrogare un archivio fatto di passato, incarnarlo nel presente significa guardarlo e pensare al futuro in un altro modo. Noi vorremmo che le famiglie, le persone che verranno a vedere questi archivi possano in queste giornate di visita fare appassionare se stessi e i propri figli alla storia del Paese, ma soprattutto cogliere il fascino di vedere quei documenti che raccontano la storia e non una lezione di storia ‘ex cathedra’. Tra l’altro gli archivi privati hanno un valore particolare che e’ quello di raccontare una storia che non e’ quella ufficiale degli archivi pubblici, quindi si hanno anche dei tagli, delle angolazioni, dei punti di vista particolari" Quella degli immobili storici e’ una rete unica, dall’immenso valore sociale, culturale ed economico che i proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e a valorizzare. Le dimore storiche, infatti, costituiscono non solo un patrimonio turistico di rara bellezza ma anche il perno di una economia circolare per i borghi su cui si trovano, l’80% dei quali sono piccoli Comuni. "’Carte in dimora’ quindi vuole contribuire a guardare e pensare al futuro in un altro modo, vuole contribuire alla sensibilizzazione della societa’ e delle Istituzioni a quello che, secondo noi, e’ uno dei beni culturali in maggior pericolo perche’ i bene archivisti hanno sempre bisogno del mediatore culturale" continua il presidente, aggiungendo "allora questa giornata vuole avvicinare un pubblico quanto piu’ possibile vasto per poter sensibilizzarlo e testimoniare l’importanza di questi documenti non solo per il passato ma anche per il futuro del nostro Paese". Realizzato in collaborazione con la Direzione generale archivi e con l’Associazione nazionale case della memoria, "Carte in Dimora" ha il patrocinio del ministero della Cultura. "E’ una collaborazione tra Enti – ha concluso Di Thiene – che sono consapevoli che solo un’attenta e stretta interazione fra di loro potra’ portare dei benefici a questo patrimonio culturale pero’ bisogna aprirli, bisogna farli conoscere, bisogna anche farli rispettare, possiamo dire, perche’ noi conserviamo solo cio’ che conosciamo, solo cio’ a cui riconosciamo un valore".