A Venezia "La Maschera del Tempo" di Casalegno e Martusciello
Venezia, 6 ott. (skanews) – Un’opera che unisce video, sound design, intelligenza artificiale e animazione 3D per raccontare una storia del futuro legata alla mitologia del passato e soprattutto a un luogo come il Teatro Verde della Fondazione Giorgio Cini a Venezia. L’artista visivo Mattia Casalegno e quello del suono Maurizio Martusciello, con la curatela di Ennio Bianco, hanno presentato, proprio nella Fondazione sull’isola di San Giorgio, l’opera digitale "La Maschera del Tempo", che unisce le ricerche d’archivio sul teatro progettato da Luigi Vietti a una visione che va oltre i generi e le epoche storiche. "Io ho fatto un lavoro di scavo e di recupero delle tragedie greche – ci ha spiegato Casalegno – c’e’ il Minotauro, c’e’ Arianna, c’e’ Pasifae. Per me e’ stata un’esperienza abbastanza intensa".
La storia unisce il sogno e la classicita’ a un mondo fantascientifico e postumano. "Abbiamo pensato – ha aggiunto il sound artist Maurizio Martusciello aka Martux_m – che nel 3000 si potesse riprodurre la parte biomolecolare dei personaggi della storia, loro ricostruiscono il toro, ricostruiscono Pasifae".
Il Teatro Verde, con la sua potenza di luogo e la sua simbologia, resta comunque al centro dell’opera, e con esso gli spettacoli messi in scena, perfino i costumi, tutto ricostruito in maniera filologicamente corretta grazie alla digitalizzazione del patrimonio della Fondazione Cini, anche in questo senso luogo d’avanguardia culturale, capace di guardare avanti proprio per non voler lasciare indietro nulla della propria storia, perche’ in fondo il tempo e’ solo una maschera.
Oltre Tempo e Storia: un’opera digitale per la Fondazione Cini
A Venezia "La Maschera del Tempo" di Casalegno e Martusciello
Venezia, 6 ott. (skanews) – Un’opera che unisce video, sound design, intelligenza artificiale e animazione 3D per raccontare una storia del futuro legata alla mitologia del passato e soprattutto a un luogo come il Teatro Verde della Fondazione Giorgio Cini a Venezia. L’artista visivo Mattia Casalegno e quello del suono Maurizio Martusciello, con la curatela di Ennio Bianco, hanno presentato, proprio nella Fondazione sull’isola di San Giorgio, l’opera digitale "La Maschera del Tempo", che unisce le ricerche d’archivio sul teatro progettato da Luigi Vietti a una visione che va oltre i generi e le epoche storiche. "Io ho fatto un lavoro di scavo e di recupero delle tragedie greche – ci ha spiegato Casalegno – c’e’ il Minotauro, c’e’ Arianna, c’e’ Pasifae. Per me e’ stata un’esperienza abbastanza intensa". La storia unisce il sogno e la classicita’ a un mondo fantascientifico e postumano. "Abbiamo pensato – ha aggiunto il sound artist Maurizio Martusciello aka Martux_m – che nel 3000 si potesse riprodurre la parte biomolecolare dei personaggi della storia, loro ricostruiscono il toro, ricostruiscono Pasifae". Il Teatro Verde, con la sua potenza di luogo e la sua simbologia, resta comunque al centro dell’opera, e con esso gli spettacoli messi in scena, perfino i costumi, tutto ricostruito in maniera filologicamente corretta grazie alla digitalizzazione del patrimonio della Fondazione Cini, anche in questo senso luogo d’avanguardia culturale, capace di guardare avanti proprio per non voler lasciare indietro nulla della propria storia, perche’ in fondo il tempo e’ solo una maschera.
Venezia, 6 ott. (skanews) – Un’opera che unisce video, sound design, intelligenza artificiale e animazione 3D per raccontare una storia del futuro legata alla mitologia del passato e soprattutto a un luogo come il Teatro Verde della Fondazione Giorgio Cini a Venezia. L’artista visivo Mattia Casalegno e quello del suono Maurizio Martusciello, con la curatela di Ennio Bianco, hanno presentato, proprio nella Fondazione sull’isola di San Giorgio, l’opera digitale "La Maschera del Tempo", che unisce le ricerche d’archivio sul teatro progettato da Luigi Vietti a una visione che va oltre i generi e le epoche storiche. "Io ho fatto un lavoro di scavo e di recupero delle tragedie greche – ci ha spiegato Casalegno – c’e’ il Minotauro, c’e’ Arianna, c’e’ Pasifae. Per me e’ stata un’esperienza abbastanza intensa". La storia unisce il sogno e la classicita’ a un mondo fantascientifico e postumano. "Abbiamo pensato – ha aggiunto il sound artist Maurizio Martusciello aka Martux_m – che nel 3000 si potesse riprodurre la parte biomolecolare dei personaggi della storia, loro ricostruiscono il toro, ricostruiscono Pasifae". Il Teatro Verde, con la sua potenza di luogo e la sua simbologia, resta comunque al centro dell’opera, e con esso gli spettacoli messi in scena, perfino i costumi, tutto ricostruito in maniera filologicamente corretta grazie alla digitalizzazione del patrimonio della Fondazione Cini, anche in questo senso luogo d’avanguardia culturale, capace di guardare avanti proprio per non voler lasciare indietro nulla della propria storia, perche’ in fondo il tempo e’ solo una maschera.