Milano, 5 ott. (askanews) – Karima El Marhoug, la giovane marocchina ospitata da Silvio Berlusconi alle serate di Arcore quando era ancora minorenne, e’ presente all’udienza del processo soprannominato Ruby ter, oggi dedicato all’arringa dei suoi difensori, gli avvocati Paola Boccardi e Jacopo Pensa.
Il processo Ruby ter vede Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari insieme a Ruby e ad altre 27 persone, tra cui molte delle cosiddette “olgettine” e altri ospiti delle serate di Arcore.
Ruby e’ arrivata nell’aula bunker di via Uccelli di Nemi, in zona Ponte Lambro, senza rilasciare nessuna dichiarazione ai giornalisti e, stando quanto assicurato dai suoi legali, non rendera’ dichiarazioni spontanee in aula. Secondo l’accusa formulata dai procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio, sarebbe stata corrotta dall’ex premier per rilasciare dichiarazioni false e reticenti nelle aule dei processi dedicati al sex gate di Arcore, compreso il cosiddetto procedimento Ruby che si concluse in Cassazione con l’assoluzione definitiva di Berlusconi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile. La pubblica accusa aveva chiesto di condannare Karima a una pena di 5 anni per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza.
Karima, piu’ conosciuta con il soprannome di Ruby, “e’ stata marchiata come prostituta minorile”, ma “oggi e’ una donna completamente diversa da quella che entrava e scappava dalle comunita’”, ha sottolineato uno dei suoi avvocati, l’avvocato Paola Boccardi, durante l’arringa difensiva.
“Ruby – ha detto in aula l’avvocato – oggi ha quasi 30 anni ed e’ una donna completamente diversa da quella oggetto di imputazione. Vive a Genova, non ha case di proprieta’, vive in affitto e non gira su auto di lusso. Si era inventata un nome e un personaggio, Ruby, che ora e’ un marchio indelebile sulla sua pelle, peggio di una lettera scarlatta”.
