Roma, 4 ott. (askanews) – Nel giorno in cui il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha illustrato i contenuti del quinto decreto interministeriale per la fornitura di armi all’Ucraina, Giuseppe Conte, leader M5s, unisce la sua voce a quanti stanno pensando ad una mobilitazione nazionale per la pace ed esprime l’auspicio che “cittadini che vivono con preoccupazione l’escalation militare in corso possano ritrovarsi a manifestare per invocare una svolta negoziale che ponga fine al conflitto”. Questo auspicio e’ formulato in un’intervista ad Avvenire che sara’ disponibile sull’edizione di domani, 5 ottobre ed e’ stata anticipata sul sito del quotidiano dei vescovi italiani.
A giudizio dell’ex presidente del Consiglio “l’ossessione di una ipotetica vittoria militare sulla Russia, che nel frattempo continua nella sua efferata e ingiustificabile politica di aggressione, non vale il rischio di un’escalation anche con ricorso all’utilizzo di armi nucleari e non convenzionali e di affrontare una severa depressione economica da cui sara’ difficile uscire”. Secondo l’ex premier, che auspica una manifestazione “senza bandiere”, l’iniziativa non indebolirebbe la posizione internazionale dell’Italia: “Al contrario, rafforzerebbe il protagonismo dell’Italia sulla strada della diplomazia, coinvolgendo gli altri partner Ue e uscendo da questa situazione in cui l’Europa risulta ‘non pervenuta’, in quanto totalmente appiattita su una strategia anglo-americana”.
Nell’intervista il leader M5s affronta a tutto campo il tema della crisi energetica e del caro-bollette, il dibattito sul Reddito di cittadinanza, i primi passi di Giorgia Meloni e il confronto-scontro sul cosiddetto “campo progressista”.