Roma, 26 set. (askanews) – L’Ocse ha confermato le previsioni di crescita economica globale di quest’anno, ma rivisto al ribasso quelle sul 2023. Nel suo aggiornamento di interim dell’Economic Outlook ora l’ente parigino indica +3% di crescita quest’anno e +2,2% sul prossimo, in quest’ultimo caso segnando una revisione al ribasso di 0,6 punti percentuali rispetto alle previsioni di giugno.
Per l’eurozona l’Ocse ha alzato di 0,5 punti la stima di crescita 2022 al 3,1% ma drasticamente tagliato di 1,3 punti percentuali quella sul 2023 allo 0,3%. Per la Germania l’Ocse prevede 1,2% di crescita quest’anno, e anche questa e’ stata rivista a ribasso di 0,7 punti percentuali, e una recessione dello 0,7% sul prossimo, con un taglio ancora piu’ pesante pari a 2,4 punti percentuali rispetto alle previsioni di giugno.
Sugli Stati Uniti l’Ocse e stima una crescita di 1,5% quest’anno, un punto in meno rispetto a giugno, e dello 0,5% il prossimo, 0,7 punti percentuali in meno rispetto alle stime pubblicate a giugno.
L’Ocse ha anche rivisto al rialzo le sue previsioni di inflazione su scala globale. E in un aggiornamento di interim del suo Economic Outlook, l’ente parigino avverte che proprio per intervenire sul carovita “sono necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse” da parte delle banche centrali “nella maggior parte delle economie”. Ora per l’area euro stima una inflazione sulla media del 2022 all’8,1%, 1,1 punti percentuali in piu’ rispetto alle previsioni di giugno, e al 6,2% sul 2023, 1,6 punti percentuali in piu’ rispetto alle precedenti previsioni.
Per l’Italia l’Ocse e prevede un’inflazione al 7,8% quest’anno e al 4,7% il prossimo, rispettivamente 1,5 e 0,9 punti percentuali in piu’ rispetto alle precedenti previsioni.
Riguardo l’Italia, l’Ocse ha inoltre rivisto al rialzo le previsioni di crescita di quest’anno, ma ridotto di portata quasi analoga quelle sul 2023 per cui ora stima una espansione molto contenuta. Nell’aggiornamento ora l’organizzazione parigina indica un piu’ 3,4% del Pil su 2022 e un piu’ 0,4% sul 2023. Nel primo caso si tratta di 0,9 punti percentuali in piu’ rispetto alle previsioni di giugno mentre sul prossimo anno il valore e’ stato tagliato di 0,8 punti percentuali.
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