Torna su piazza scienziato cinese che fece nascere bimbe con Dna editato
Set 8, 2022
– Dopo essere stato condannato a tre anni di carcere –
Roma, 8 set. (askanews) – He Jiankui e’ di nuovo su piazza. A molti questo nome potrebbe non dir nulla, ma nel mondo delle ricerche genetiche questo scienziato cinese e’ guardato come una specie di dottor Frankenstein da quando fece nascere tre bambine editate geneticamente. Recentemente – secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post – e’ a Pechino a caccia di finanziamenti governativi per far ripartire le sue ricerche acquistando un sintetizzatore del Dna.
"Sono venuto a Pechino per degli sviluppi", ha scritto su Weibo, il "twitter cinese". E ha continuato: "Intendo proseguire la ricerca scientifica al servizio del mio paese". Sostanzialmente – scrive il SCMP – He e’ alla ricerca di 50 milioni di yuan (circa 7 milioni di euro) per sviluppare la prima piattaforma di sintesi del Dna di terza generazione in tre anni.
"Il sequenziamento del Dna e’ come ‘leggere’ dati da un disco di un computer, mentre la sintesi del Dna e’ come ‘scivere’ dati sul disco", ha scritto lo scienziato. "L’uso principale del sintetizzatore del Dna che io intendo produrre e’ quello di conservazione delle informazioni. Un pezzo di Dna sintetico della grandezza di un’unghia e’ in grado di conservare i libri dell’interna biblioteca nazionale", ha continuato. "Dobbiamo – ha scritto nella proposta di ricerca – cogliere le opportunita’ di crescita dal settore della biologia sintetica".
Insomma, He ha affermato che lo sviluppo del dispositivo dovrebbe essere destinato a fini computazionali, piu’ innocui rispetto alle sue ricerche precedenti. Ma la personalita’ di He e’ destinata comunque a creare una certa preoccupazione nel mondo scientifico.
Infatti lo studioso nel 2018 confermo’ su YouTube, dopo che la notizia era trapelata sulla pubblicistica specializzata, di aver prodotto i primi bambini sulla base del metodo di editing genetico CRISPR Cas9, impiantando su una donna embrioni il cui gene CCR5 era stato mutato in maniera da rendere le due bambine – gemelle conosciute con gli pseudonimi di Lulu a Nana – resistenti al virus responsabile dell’HIV. Alla nascita le piccole apparivano sane, ma non e’ noto possano essere gli effetti a medio e lungo termine di una metodologia cosi’ immatura.
L’anno seguente, a Hong Kong, lo scienziato ripete’ la procedura con un’altra donna, facendo nascere una terza bambina frutto di editing genetico, soprannominata Amy.
Le ricerche di He crearono grande scompiglio nel mondo della biofisica per le problematiche etiche che sollevavano. A livello internazionale furono condannate da diversi esperti di bioetica, anche se qualcuno in parte le giustifico’. Ma anche in Cina provocarono un’alzata di scudi del mondo scientifico: oltre 120 biofisici firmarono una lettera in cui definirono la ricerca non etica, folle e deleteria per l’immagine della scienza.
Nel 2019 si mossero anche le autorita’, che pure in un primo momento sembravano aver accolto con preoccupante entusiasmo le ricerche di He. Lo scienziato fu condannato a tre anni di prigione e una multa di 3 milioni di yuan (oltre 400mila euro) per "pratiche mediche illegali". Fu inoltre licenziato dall’Universita’ di scienza e tecnologia meridionale di Shenzhen, dove era un associato.
Delle tre bambine non si sa nulla a livello generale. Ma a febbraio di quest’anno alcuni studiosi di bioetica hanno presentato una proposta alla Comissione nazionale di sanita’ per dedicare una struttura di "ricerca e cura" destinata alle tre bambine. La comunita’ medica internazionale ha bollato questa idea come un abuso di potere e una violazione della privacy e dei diritti delle piccole. Insomma, il dottor He con le sue pratiche ha aperto un vaso di Pandora che e’ improbabile venga in futuro ben sigillato.