Roma, dal Campidoglio 4,3 mln a case e centri antiviolenza donne
Set 8, 2022
– Assessora Lucarelli: "Scegliamo bando quinquennale" –
Roma, 8 set. (askanews) – Un finanziamento da 4,3 milioni di euro per sostenere case rifugio e centri antiviolenza con un bando che ne permettera’ la gestione per 5 anni, e non piu’ per soli 2 anni piu’ due, fornendo maggiori garanzie di accoglienza e qualita’ nei servizi. Lo ha approvato all’unanimita’, nella seduta di oggi, l’Assemblea Capitolina e consentira’ una prospettiva piu’ strutturata a una casa rifugio, tre case per la semiautonomia e due Centri antiviolenza (nei municipi 1 e 3) in favore delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori.
L’autorizzazione allo stanziamento dei fondi per i prossimi cinque anni, "per gestire al meglio i servizi in favore delle donne vittime di violenza – spiega agli esiti del voto l’assessora capitolina alle Pari Opportunita’ e Attivita’ Produttive Monica Lucarelli – ci permettera’ di programmare nuove strategie e dare maggiore impulso a un settore per troppo tempo messo in secondo piano. Investire sui percorsi di aiuto e avere una visione a lungo raggio permettera’ anche alle associazioni di avere una programmazione piu’ capillare ad ampio spettro".
Sapendo che il servizio sara’ erogato per cinque anni, continua Lucarelli, "le figure professionali che seguono le donne vittime di violenza avranno anche la possibilita’ di investire sul miglioramento dell’offerta per rendere Roma una citta’ sempre piu’ inclusiva e a misura di donna. Voglio ringraziare l’Aula e le Commissioni che hanno lavorato per portare a compimento lo stanziamento di questi fondi", ha aggiunto.
Con questo atto, ha sottolineato in Aula la presidente della commissione Capitolina, la consigliera di Sinistra civica ecologista Michela Cicculli, "Roma si dota di uno strumento strutturale per affrontare un fenomeno che purtroppo e’ in aumento, ed e’ strutturale nel tessuto sociale di questa citta’. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – e’ ora quello di dotarci di ulteriori strumenti che ci consentano di operare nelle scuole e nei luoghi di aggregazione per contrastare il fenomeno della violenza di genere nelle sue origini culturali e sociali", ha concluso.