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Venezia 79, Il signore delle formiche, Amelio: e' un film sullamore

Venezia, 6 set. (askanews) – Applausi in sala e in conferenza stampa per “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio film in concorso alla 79^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Protagonista Luigi Lo Cascio nel ruolo di Aldo Braibanti, nel cast Elio Germano, Leonardo Maltese nella parte di Ettore Tagliaferri il giovane compagno di Braibanti e Sara Serraiocco


Alla fine degli anni Sessanta si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannano a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché ‘guarisse’ da quell’influsso ‘diabolico’.

Gianni Amelio ha raccontato di avere ricevuto la proposta di fare il film da Marco Bellocchio: “Bellocchio mi invita nel suo ufficio di produzione che ha un solo difetto che sta sulla Nomentana, mi proposero un documentario su Aldo Braibanti, forse perché avevo fatto un film ‘Felice chi è diverso’, e avevo chiamato Aldo per trovare il giorno giusto per andarlo a trovare, non stava bene, trovai dei documenti col suo interesse per le formiche e dissi perché non facciamo un film. Non ho voluto grandi nomi per sceneggiare, perché non esiste entusiasmo nei grandi nomi e ho scelto due giovanissimi sconosciuti Edoardo Petti e Federico Fava, si sono fidati della mia esperienza sulla materia”.


Amelio ha raccontato che alla fine delle riprese ha dichiarato la sua infelicità. “Voglio precisare – ha spiegato il regista – io di questo film sono felicissimo, forse è la cosa più bella che ho fatto, sono faccende personali, quando ho detto che non sono felice non mi riferisco al film. Può capitare che facendo un film ci siano delle fragilità che emergono, fragilità che professionalmente non ho, ma umanamente sì. Ho scoperto in Luigi in Braibanti un lato simile, ho vissuto una storia d’amore molto tormentata durante il film, forse il film si è giovato di questo mio tormento, io ho scoperto le stesse fragilità di Aldo e forse ha giovato al film ma non a me. Penso di avere dato il massimo e amo questo film. Braibanti si è innamorato ed è stato chiuso in un carcere e anch’io mi sono innamorato e sono chiuso in un carcere mio”.

Luigi Lo Cascio che regala un’interpretazione magistrale ha sottolineato di essere stato affascinato dal personaggio di Aldo Braibanti. “L’ho cercato con molta passione – ha detto – è un personaggio enigmatico che ha dei punti che sembrano in contrasto tra di loro, una sproporzione tra la grandezza e la sicurezza e la certezza che ha all’interno del suo campo d’azione che è l’arte e le sue fragilità nella relazione d’amore. Un uomo che ha idee molto chiare sulla sua innocenza, ma che quando deve dire la sua e contrapporsi ai suoi accusatori sceglie il silenzio, questo silenzio enigmatico mi ha molto colpito e le motivazioni mi hanno molto appassionato”.


Elio Germano che nel film interpreta un cronista dell’Unità ha evidenziato la passione con cui il giornalista segue il processo Braibanti: “Il film mette in contrapposizione la passione di Braibanti che viene definita un plagio, chi fa il proprio lavoro con passione ha vita più difficile di chi lo fa per interesse personale, quindi è una riflessione molto contemporanea ed è anche la ragione del decadimento qualitativo del nostro paese”.

Il mettere a confronto generazioni differenti è una nota dominante nell’opera di Amelio che ha ribadito come sia “limitativo dire che questo sia un film sul caso Braibanti, in realtà è una grande storia d’amore tra un uomo e un ragazzo, autobiografica”.

Leonardo Maltese il giovane che interpreta Ettore Tagliaferri è alla sua prima esperienza cinematografica. “La mia vita è cambiata – ha sottolineato – sul set sono stato circondato da persone che mi hanno dato fiducia, ho imparato moltissimo da Luigi osservandolo sul set. Ho fatto delle ricerche su Ettore, ma era una storia d’amore, quindi ho tirato fuori il personaggio dalla sceneggiatura dove c’era tutto. Ho fatto del mio meglio per dargli giustizia”.

In un fotogramma del film appare Emma Bonino nella sua versione attuale, un omaggio che il regista ha voluto fare al partito Radicale che da sempre si è schierato in difesa di Braibanti.

“Ho saputo da Bonino – ha spiegato Amelio – che lei nel 1968 non faceva parte del partito Radicale, vi è entrata dopo. Avrei potuto trovare un sosia di Pannella, ma volevo raccontare la battaglia forte che i Radicali hanno fatto per Braibanti e per la società italiana. Il Partito Radica è stato il partito che si è esposto di più e ha fatto cancellare nel 1981 il reato di plagio, e per rendere omaggio al loro impegno mi è sembrato più degno vedere Emma Bonino oggi che un sosia di Pannella”.