Ucraina, scrittore russo: Impossibile una visita del Papa a Mosca
Rimini, 24 ago. (askanews) – Il Papa a Mosca? “Impossibile, non lo faranno mai entrare”. Risponde così, senza mezzi termini, Aleksandr Archangel’skij, giornalista e scrittore russo, arrivato al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, parlando del ruolo che Francesco potrebbe giocare nella guerra in Ucraina.
“Prima di tutto questa visita sarebbe molto necessaria – dice in una intervista a tutto campo ad askanews – secondo: questa visita è impossibile, non lo faranno mai entrare. Solo in un caso: se proprio Putin non sapesse dove sbattere il capo e se l’Ucraina acconsentisse ad ammorbire la sua posizione – non è una cosa che sto auspicando ma sto analizzando – e occorresse un intermediario assolutamente autorevole e imparziale, allora sì. Ma non a Mosca”.
Per lo scrittore russo, la visita del Pontefice a Kiev non è ancora avvenuta per “permettere al Papa di restare al di sopra delle parti”. “Il Papa – spiega – non cerca compromessi ma vuole trovare una via di uscita da questo vicolo cieco. Il Papa vuole stare con l’uomo e non con lo Stato. Ricordo le polemiche intorno alla decisione di far portare la Croce a due ragazze, una ucraina e una russa alla Via del Venerdì Santo: la gente si è ribellata perché, secondo loro, il Papa aveva messo sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Per il Papa erano persone”.
Come mai è così difficile che il Papa vada a Mosca? Per Putin o per la Chiesa ortodossa? “Non vedo differenze tra Putin e Kirill. Sarei disposto a mettere in gioco la mia reputazione a sostenere il patriarca se Kirill facesse un gesto verso il viaggio papale. La pace è sopra ogni cosa”.
Papa Francesco e Kirill potrebbero però incontrarsi in Kazakhstan i prossimi 13-15 settembre, per il VII Congress of leader of world and traditional religions. “C’è già stato un colloquio tra i due e non è stato molto sulla pace. Detto questo – aggiunge lo scrittore – il patriarca potrebbe dire pubblicamente alcune cose e privatamente altre. Se a Kirill venisse data delega a parlare con il Papa lo farà. Un tempo Kirill era un diplomatico di talento. La Russia oggi non offre condizioni di pace ma è pronta ad accettare che intorno a lei si possano avviare dei discorsi sulla pace come accaduto in questi giorni tra Erdogan e Zelensky”.
“Prima di tutto questa visita sarebbe molto necessaria – dice in una intervista a tutto campo ad askanews – secondo: questa visita è impossibile, non lo faranno mai entrare. Solo in un caso: se proprio Putin non sapesse dove sbattere il capo e se l’Ucraina acconsentisse ad ammorbire la sua posizione – non è una cosa che sto auspicando ma sto analizzando – e occorresse un intermediario assolutamente autorevole e imparziale, allora sì. Ma non a Mosca”.
Per lo scrittore russo, la visita del Pontefice a Kiev non è ancora avvenuta per “permettere al Papa di restare al di sopra delle parti”. “Il Papa – spiega – non cerca compromessi ma vuole trovare una via di uscita da questo vicolo cieco. Il Papa vuole stare con l’uomo e non con lo Stato. Ricordo le polemiche intorno alla decisione di far portare la Croce a due ragazze, una ucraina e una russa alla Via del Venerdì Santo: la gente si è ribellata perché, secondo loro, il Papa aveva messo sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Per il Papa erano persone”.
Come mai è così difficile che il Papa vada a Mosca? Per Putin o per la Chiesa ortodossa? “Non vedo differenze tra Putin e Kirill. Sarei disposto a mettere in gioco la mia reputazione a sostenere il patriarca se Kirill facesse un gesto verso il viaggio papale. La pace è sopra ogni cosa”.
Papa Francesco e Kirill potrebbero però incontrarsi in Kazakhstan i prossimi 13-15 settembre, per il VII Congress of leader of world and traditional religions. “C’è già stato un colloquio tra i due e non è stato molto sulla pace. Detto questo – aggiunge lo scrittore – il patriarca potrebbe dire pubblicamente alcune cose e privatamente altre. Se a Kirill venisse data delega a parlare con il Papa lo farà. Un tempo Kirill era un diplomatico di talento. La Russia oggi non offre condizioni di pace ma è pronta ad accettare che intorno a lei si possano avviare dei discorsi sulla pace come accaduto in questi giorni tra Erdogan e Zelensky”.