Ucraina, scrittore russo: a Mosca credono che Salvini abbia chances
Rimini, 24 ago. (askanews) – L’Italia “è un paese cruciale, decisivo in Europa”. E “in Russia credono che Salvini abbia delle chances e che con lui sarà più facile parlare con l’Europa”. È l’analisi espressa dallo scrittore e conduttore televisivo russo Aleksandr Archangel’skij, in una intervista ad askanews al Meeting di Rimini.
“Non so quali mezzi potrebbe usare la Russia per entrare nel clima elettorale italiano – spiega lo scrittore – ad esempio Russia Today non trasmette più nel vostro Paese. Ma ci sono diversi giornalisti vicini al Cremlino che potrebbero spaccare l’opinione pubblica occidentale. Se io – Dio non voglia – fossi un propagandista evidenzierei, per esempio, come la popolazione occidentale soffra a causa delle sanzioni comminate alla Russia (caro energia, aumento costo della vita), rimarcherei l’afflusso di profughi ucraini, (chi ne fa le spese saremmo noi), la necessità di trovare un accordo con la Russia per far finire la guerra. In fondo i territori del Donbass non sono così importanti e potrebbero alla fine essere ceduti per evitare un conflitto nucleare”.
Come sono visti in Russia i politici sovranisti italiani? “Questo tema riguarda solo una ristretta cerchia di persone in Russia e non occupa la grande parte della popolazione – risponde Archangel’skij -. Un fatto è che in Russia credono che Salvini abbia delle chances e che quindi sarà più facile parlare con l’Europa. L’Italia, in questo senso, è un Paese cruciale, decisivo in Europa. Oggi non è più come prima, ma nel Vecchio Continente c’è stato un grosso sostegno a Putin. In Svizzera si è arrivati fino al 40% di fiducia nei confronti di Putin, in Francia al 30%. Putin è un freddo calcolatore e molto più intelligente di quel che possa sembrare ma il 24 febbraio ha fatto il suo più grande errore, fatale, scoperchiando il vaso di Pandora”.
“Non so quali mezzi potrebbe usare la Russia per entrare nel clima elettorale italiano – spiega lo scrittore – ad esempio Russia Today non trasmette più nel vostro Paese. Ma ci sono diversi giornalisti vicini al Cremlino che potrebbero spaccare l’opinione pubblica occidentale. Se io – Dio non voglia – fossi un propagandista evidenzierei, per esempio, come la popolazione occidentale soffra a causa delle sanzioni comminate alla Russia (caro energia, aumento costo della vita), rimarcherei l’afflusso di profughi ucraini, (chi ne fa le spese saremmo noi), la necessità di trovare un accordo con la Russia per far finire la guerra. In fondo i territori del Donbass non sono così importanti e potrebbero alla fine essere ceduti per evitare un conflitto nucleare”.
Come sono visti in Russia i politici sovranisti italiani? “Questo tema riguarda solo una ristretta cerchia di persone in Russia e non occupa la grande parte della popolazione – risponde Archangel’skij -. Un fatto è che in Russia credono che Salvini abbia delle chances e che quindi sarà più facile parlare con l’Europa. L’Italia, in questo senso, è un Paese cruciale, decisivo in Europa. Oggi non è più come prima, ma nel Vecchio Continente c’è stato un grosso sostegno a Putin. In Svizzera si è arrivati fino al 40% di fiducia nei confronti di Putin, in Francia al 30%. Putin è un freddo calcolatore e molto più intelligente di quel che possa sembrare ma il 24 febbraio ha fatto il suo più grande errore, fatale, scoperchiando il vaso di Pandora”.