Lavoro, Orlando: patto su salari, fisco e rinnovo contratti
Roma, 23 ago. (askanews) – Realizzare un patto che “tenga insieme tre cose: il tema dei minimi salariali, quello della riduzione del cuneo fiscale e il rinnovo dei contratti”. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo al meeting di Cl a Rimini.
Orlando ha sottolineato che si discute spesso di un mercato del lavoro sul quale “inizia ad avere un impatto molto significativo la curva demografica. Questo significa un cambio di paradigma: pensare al lavoro non solo a un fattore che va valorizzato e sul quale investire, ma un fattore sul quale una risorsa scarsa va custodita. Dire che serve una legge o che servono più leggi è riduttivo. Il tema di un dialogo sociale, del confronto, di un vero patto è la premessa per qualsiasi tipo di intervento”.
Il ministro del Lavoro ha ricordato che “il Pnrr mette in campo strumento funzionali a questo ragionamento: 4,5 miliardi di investimento sulle politiche attive non ha precedenti. Serve poi un compenso equo, dignitoso, per tutti i lavoratori. Bisogna fare uno sforzo per mettere insieme strumenti che garantiscano che non si possa andare sotto un compenso stabilito, normativo o pattizio, ma il tema fondamentale è come questo parametro può essere derivato dalla contrattazione”.
Orlando ha sottolineato che si discute spesso di un mercato del lavoro sul quale “inizia ad avere un impatto molto significativo la curva demografica. Questo significa un cambio di paradigma: pensare al lavoro non solo a un fattore che va valorizzato e sul quale investire, ma un fattore sul quale una risorsa scarsa va custodita. Dire che serve una legge o che servono più leggi è riduttivo. Il tema di un dialogo sociale, del confronto, di un vero patto è la premessa per qualsiasi tipo di intervento”.
Il ministro del Lavoro ha ricordato che “il Pnrr mette in campo strumento funzionali a questo ragionamento: 4,5 miliardi di investimento sulle politiche attive non ha precedenti. Serve poi un compenso equo, dignitoso, per tutti i lavoratori. Bisogna fare uno sforzo per mettere insieme strumenti che garantiscano che non si possa andare sotto un compenso stabilito, normativo o pattizio, ma il tema fondamentale è come questo parametro può essere derivato dalla contrattazione”.