Meeting Rimini, Papa ricorda figura don Giussani
Città del Vaticano, 19 ago. (askanews) – Papa Francesco ricorda il centenario della nascita del Servo di Dio, mons. Luigi Giussani, lodando il suo “zelo apostolico, che lo ha spinto a incontrare tante persone e a portare a ciascuno la Buona Notizia di Gesù Cristo”. Lo ha fatto nel suo Messaggio inviato, tramite il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, in occasione della XLIII edizione del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, che si aprirà da domani presso la Fiera di Rimini sul tema “Una passione per l’uomo”.
Nel messaggio si cita un discorso al Meeting del 1985 nel quale Giussani affermò: “Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo…. L’amore all’uomo, la venerazione per l’uomo, la tenerezza per l’uomo, la passione per l’uomo, la stima assoluta per l’uomo”.
“A volte – si afferma ancora nel Messaggio – sembra che la storia abbia voltato le spalle a questo sguardo di Cristo sull’uomo”.
Parlando poi dell’atteggiamento che debbono assumere i credenti, quello cioè del “Buon Samaritano”, il Papa nel suo messaggio scrive: “Questo mistero non finisce mai di stupirci, come proprio Don Giussani testimoniò alla presenza di San Giovanni Paolo II il 30 maggio 1998: “‘Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?’. Nessuna domanda mi ha mai colpito, nella vita, così come questa. C’è stato solo un Uomo al mondo che mi poteva rispondere, ponendo una nuova domanda: “Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà se stesso? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio di sé?…. Solo Cristo si prende tutto a cuore della mia umanità”.
“Il buon samaritano ci indica che la nostra esistenza è intimamente connessa a quella degli altri e che il rapporto con l’altro è condizione per diventare pienamente noi stessi e portare frutto. Donandoci la vita, Dio ci ha dato in qualche modo sé stesso perché noi, a nostra volta, ci diamo agli altri”, aggiunge ancora il Papa che cita per la terza volta il fondatore di Comunione e liberazione. “Don Giussani – si legge infatti nel Messaggio – aggiungeva che la carità è dono di sé ‘commosso’. In effetti, è commovente pensare che Dio, l’Onnipotente, si sia curvato sul nostro niente, abbia avuto pietà di noi e ci abbia amato ad uno ad uno di un amore eterno”.
Nel messaggio si cita un discorso al Meeting del 1985 nel quale Giussani affermò: “Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo…. L’amore all’uomo, la venerazione per l’uomo, la tenerezza per l’uomo, la passione per l’uomo, la stima assoluta per l’uomo”.
“A volte – si afferma ancora nel Messaggio – sembra che la storia abbia voltato le spalle a questo sguardo di Cristo sull’uomo”.
Parlando poi dell’atteggiamento che debbono assumere i credenti, quello cioè del “Buon Samaritano”, il Papa nel suo messaggio scrive: “Questo mistero non finisce mai di stupirci, come proprio Don Giussani testimoniò alla presenza di San Giovanni Paolo II il 30 maggio 1998: “‘Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?’. Nessuna domanda mi ha mai colpito, nella vita, così come questa. C’è stato solo un Uomo al mondo che mi poteva rispondere, ponendo una nuova domanda: “Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà se stesso? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio di sé?…. Solo Cristo si prende tutto a cuore della mia umanità”.
“Il buon samaritano ci indica che la nostra esistenza è intimamente connessa a quella degli altri e che il rapporto con l’altro è condizione per diventare pienamente noi stessi e portare frutto. Donandoci la vita, Dio ci ha dato in qualche modo sé stesso perché noi, a nostra volta, ci diamo agli altri”, aggiunge ancora il Papa che cita per la terza volta il fondatore di Comunione e liberazione. “Don Giussani – si legge infatti nel Messaggio – aggiungeva che la carità è dono di sé ‘commosso’. In effetti, è commovente pensare che Dio, l’Onnipotente, si sia curvato sul nostro niente, abbia avuto pietà di noi e ci abbia amato ad uno ad uno di un amore eterno”.