Covid, Iss: continua calo incidenza contagi, Rt e tassi ricoveri
Milano, 19 ago. (askanews) – I dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia sul Covid-19 diffusi oggi dall’Istituto superiore di Sanità certificano un calo dell’incidenza dei contagi a livello nazionale: 260 ogni 100mila abitanti nella settimana dal 12 all’18 agosto contro i 365 dei sette giorni precedenti. Nel periodo 27 luglio – 9 agosto in calo rispetto alla settimana precedente anche l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (0,77, range 0,74-0,80), e sotto la soglia epidemica è anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0.77 (0,73-0,80) al 9 agosto contro Rt=0.76 (0,73-0,79) del 2 agosto.
In diminuzione anche il tasso di occupazione in terapia intensiva: all’18 agosto era al 2,7% rispetto al 3,2% dell’11 agosto, così come il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale arrivato al 11% contro il 13%.
Una Regione/PA è classificata a rischio moderato, mentre le restanti 20 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. Sette Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza e una ne riporta molteplici.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (14% contro 13%), così come la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro 44%), e quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (42% contro 43%).
In diminuzione anche il tasso di occupazione in terapia intensiva: all’18 agosto era al 2,7% rispetto al 3,2% dell’11 agosto, così come il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale arrivato al 11% contro il 13%.
Una Regione/PA è classificata a rischio moderato, mentre le restanti 20 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. Sette Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza e una ne riporta molteplici.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (14% contro 13%), così come la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro 44%), e quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (42% contro 43%).