Roma, 4 ago. (askanews) – “L’Armenia viola gravemente l’accordo trilaterale”. Lo affermano il ministero della Difesa e quello degli Esteri dell’Azerbaigian, in due note diffuse dall’ambasciata, dopo che la Russia ha criticato Baku, puntando il dito contro una violazione del cessate-il-fuoco.
Ieri un soldato azero e due combattenti armeni sono stati uccisi vicino al Nagorno-Karabakh, enclave separatista sostenuta dall’Armenia.
“Il sanguinoso incidente avvenuto il 3 agosto dimostra ancora una volta che l’Armenia ha violato gravemente l’accordo trilaterale e allo stesso tempo ha minato gli sforzi per la normalizzazione delle relazioni tra i due Stati”, afferma nella nota il ministero degli Esteri azero. “Questo è anche un indicatore della mancanza di rispetto dell’Armenia per gli sforzi dei mediatori internazionali. Tutta la responsabilità dell’incidente avvenuto sul territorio dell’Azerbaigian ricade sulla leadership politica e militare dell’Armenia, che non ha ancora ritirato distaccamenti armati illegali dai territori dello stato vicino. Continueremo ad adottare tutte le misure appropriate per garantire la sicurezza dei territori dell’Azerbaigian e l’integrità dei suoi confini”.
In un distinto comunicato, il ministero della Difesa azero, da parte sua, ricostruisce così gli eventi: “Nel territorio dell’Azerbaigian, dove è temporaneamente dispiegato il contingente di mantenimento della pace russo, membri di formazioni armate armene illegali hanno gravemente violato le disposizioni della dichiarazione del 10 novembre 2020 e il 3 agosto hanno commesso un atto terroristico e di sabotaggio contro le unità dell’esercito dell’Azerbaigian. Il militare Kazimov Anar Rustem Oglu è ora un martire, a seguito dell’atto terroristico e di sabotaggio. Inoltre, membri di distaccamenti armati armeni illegali hanno tentato di impadronirsi delle alture di Girkhgiz, situate su una catena montuosa che copre il territorio delle regioni di Kalbajar e Lachin, e di stabilirvi nuove posizioni di combattimento. Come risultato dell’operazione di rivincita ‘Vendetta’, condotta dalle unità dell’esercito dell’Azerbaigian, le alture di Girkhgiz, tra cui Saribaba e diverse alture vantaggiose lungo la catena del Karabakh delle montagne del Piccolo Caucaso, sono state prese sotto controllo. Attualmente, le unità dell’esercito dell’Azerbaigian stanno svolgendo lavori di ingegneria per la creazione di nuove posizioni e la posa di vie di rifornimento su frontiere utili. Durante l’operazione, sono state distrutte diverse postazioni di combattimento di distaccamenti armati armeni illegali e un attacco aereo è stato inflitto a un’unità militare di stanza nell’insediamento di Yukhari Oratagh nell’ex regione di Aghdara. Di conseguenza, la manodopera dei distaccamenti armeni illegali è stata annientata e ferita, così come sono stati distrutti diversi obici D-30, veicoli militari e una grande quantità di munizioni. La Repubblica dell’Azerbaigian – prosegue il ministero della Difesa – ha ripetutamente affermato che la presenza delle forze armate armene e delle formazioni armate armene illegali nei territori dell’Azerbaigian, dove sono temporaneamente di stanza le forze di pace della Federazione Russa, rimane una fonte di pericolo, in contrasto con la Dichiarazione Congiunta. Sono assolutamente necessari la smilitarizzazione di quei territori, il ritiro completo delle truppe armene e il disarmo dei distaccamenti armati armeni illegali. Il Ministero della Difesa dichiara che, in base alla Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian, qualsiasi atto terroristico e provocazione commessi nei territori sovrani del Paese sarà decisamente impedito e le contromisure saranno ancora più schiaccianti”.