Roma, 23 lug. (askanews) – E’ di 16 morti e 52 feriti il bilancio delle vittime fornito oggi dal ministero della Salute libico sugli scontri avvenuti ieri nella capitale libica, terminati dopo che le autorità di Tripoli hanno raggiunto un cessate il fuoco tra i due gruppi armati coivolti.
Stando alla ricostruzione fatta oggi dai media libici, il Consiglio presidenziale, in qualità di comandante supremo dell’esercito, ha affidato ieri al capo di Stato maggiore, Mohamed Al-Haddad, l’incarico di arrivare a una tregua. Haddad sarà ora affiancato dal ministro dell’Interno ad interim, Bader Aldeen Al-Tumi, nominato ieri dopo il licenziamento del ministro Khaled Mazen, nel compito di monitorare il rispetto del cessate il fuoco raggiunto nel tardo pomeriggio di ieri.
Di fatto, sottolinea oggi il Libya Herald, solo la Forza speciale di deterrenza (Sdf/Rada), guidata da Abdelrauf Kara, ha annunciato pubblicamente di aderire alla tregua, dopo il rilascio di un proprio comandante detenuto dalle Brigate Rivoluzionarie di Tripoli, guidate da Ayoub Aburas, con cui si è scontrata ieri in diverse aree nel sud-est di Tripoli. Le Brigate non hanno invece rilasciato dichiarazioni “e ci sono notizie secondo cui si starebbero mobilitando per un contrattacco volto a riconquistare il loro territorio e vari punti di sicurezza finiti in mano a Rada”. Per questo motivo, ha sottolineato il quotidiano, “il cessate il fuoco potrebbe essere di breve durata”.
La tregua ha consentito nella serata di ieri di riprendere il traffico aereo all’aeroporto Mitiga di Tripoli, sospeso in mattinata per gli scontri.