Roma, 20 giu. (askanews) – “I drammi degli ultimi mesi, che tristemente ci costringono a volgere lo sguardo all’est dell’Europa, non ci devono far dimenticare quello che da dodici anni si consuma” in Siria. Lo ha detto oggi Papa Francesco, incontrando i membri del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Greco-Melkiti.
Il Papa ha ricordato la veglia di preghiera tenuta a San Pietro nel settembre 2013, durante il suo primo anno di pontificato, “quando era preparato un bombardamento sulla Siria”: “E lì è nata quell’espressione: ‘Amata e martoriata Siria’. Migliaia di morti e feriti, milioni di rifugiati interni e all’estero, l’impossibilità di avviare la necessaria ricostruzione – ha sottolineato il pontefice – in più di una occasione mi è capitato di incontrare e sentire il racconto di qualche giovane siriano giunto qui, e mi ha colpito il dramma che portava dentro di sé, per quanto ha vissuto e visto, ma anche il suo sguardo, quasi prosciugato di speranza, incapace di sognare un futuro per la sua terra”.
“Non possiamo permettere che anche l’ultima scintilla di speranza sia tolta dagli occhi e dai cuori dei giovani e delle famiglie! E rinnovo quindi l’appello a tutti coloro che hanno responsabilità, dentro il Paese e nella Comunità internazionale, perché si possa giungere ad una equa e giusta soluzione al dramma della Siria”, ha aggiunto Papa Francesco.
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