Roma, 6 mar. (askanews) – “I prezzi dell’energia nei mercati continuano a salire, anche se ci sono sufficienti forniture e fonti alternative. Il mercato però ha paura. Come ha detto il Presidente Draghi, esiste un rischio legato alle forniture, ma siamo fiduciosi sia delle scorte che abbiamo, che della regolarità dei futuri approvvigionamenti. Oltre al fatto che, ad oggi, non esistano segnali di possibili interruzioni nelle forniture. Dove possiamo e dobbiamo invece agire, sempre con maggiore intensità, oltre alle risorse già stanziate per tutte le imprese e le famiglie per abbassare i costi dell’energia, è nel concentrarci per ridurre ulteriormente i prezzi alle imprese “produttrici” di materie prime, in modo ancora più “forte” e determinato rispetto alla riduzione delle altre attività energivore e imprese”. Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post sui social.
“Se non riduciamo ancora, almeno fino al 50%, il prezzo dell’energia per le imprese madri italiane (carta, vetro, acciaio e altri..) non potremo garantire materie prime alle aziende medio-piccole che producono semilavorati e prodotti finiti, a dei prezzi che possano rendere sostenibile il prosieguo delle loro produzioni – osserva – . Le aziende medio piccole, infatti, hanno spesso un elenco di ordini pieno, ma materie prime e semilavorati troppo cari per permettergli di evadere le commesse. Favorire l’utilizzo in Italia delle materie prime che produciamo sul nostro territorio, assieme alla riduzione dei prezzi all’intera filiera ci consente di preservare la competitività internazionale, tutelare i livelli occupazionali, i lavoratori e proteggere le famiglie, ed il loro potere d’acquisto. Per le famiglie in difficoltà, poi, continueremo a garantire gli aiuti dedicati fino a fine maggio. Questo intervento di riduzione dei prezzi metterebbe in campo una misura anti inflattiva, di cui c’è molto bisogno in questo momento”.