Roma, 23 feb. (askanews) – L’amministrazione Biden adotterà misure per garantire che le sanzioni contro la Russia nei confronti dell’Ucraina non portino a un aumento dei prezzi dell’energia e, in tal caso, agirà per abbassare i prezzi, ha affermato martedì un alto funzionario del Dipartimento di Stato riportato dal Wall Street Journal.
Le sanzioni statunitensi si fermano prima delle misure che potrebbero ridurre le esportazioni di petrolio e gas dalla Russia, ha affermato il funzionario, poiché gli Stati Uniti cercano di intaccare l’economia russa evitando danni collaterali agli Stati Uniti.
“Le sanzioni che vengono imposte oggi e che potrebbero essere imposte nel prossimo futuro non mirano e non prenderanno di mira i flussi di petrolio e di gas naturale”, ha detto il funzionario ai giornalisti.
“Fare qualsiasi cosa che influisca… o fermi le transazioni sull’energia avrebbe un grande impatto sugli Stati Uniti, sui cittadini americani e sui nostri alleati. Quindi la nostra intenzione qui è quella di imporre le sanzioni più dure possibili mentre cerchiamo di salvaguardare il pubblico americano e il resto del mondo da quelle misure”, ha affermato il funzionario.
I prezzi del petrolio sono aumentati mentre la domanda è rimbalzata dai minimi della pandemia e la minaccia di interruzioni nei mercati energetici internazionali sta esacerbando questa tendenza. Il greggio Brent di riferimento è salito dell’1,5% per attestarsi a 96,84 dollari al barile martedì.
I funzionari statunitensi stanno anche lavorando a stretto contatto con altri paesi per garantire che una maggiore offerta arrivi sul mercato se i prezzi aumentano, ha aggiunto il funzionario.
Ciò – anticipa il Wsj – potrebbe includere il rilascio di petrolio di proprietà del governo Usa della Riserva Strategica petrolifera, come ha fatto l’amministrazione Biden l’anno scorso. Ma ciò non accadrà finché i prezzi rimarranno stabili, ha affermato il funzionario.
Funzionari statunitensi hanno anche avuto contatti con paesi di tutto il mondo, inclusi Medio Oriente e Asia, che sono stati riluttanti ad unirsi agli Stati Uniti in altri recenti rilasci di riserva.
L’Arabia Saudita e altri paesi dell’OPEC hanno detto ai funzionari statunitensi in recenti riunioni di comprendere la necessità di mantenere i mercati stabili considerando la crisi internazionale in corso.