Roma, 23 feb. (askanews) – Dopo la forte diminuzione avvenuta nel corso del 2020, determinata principalmente dalle conseguenze della pandemia, “l’aumento dei costi dell’energia è stato vertiginoso”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nell’informativa alla Camera sull’incremento dei costi dell’energia e sulle misure adottate per contrastarne gli effetti.
Per quanto riguarda il mercato del gas naturale, il prezzo al Psv (Punto di Scambio Virtuale del gas naturale in Italia) “è passato dai circa 20 euro/MWh di gennaio 2021 fino agli 87 euro/MWh di gennaio 2022, con un aumento di oltre 4 volte e con punte giornaliere che hanno raggiunto il valore record di 180 euro/MWh nei mesi scorsi”, ha spiegato il ministro.
Per quanto riguarda i prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso, il Pun (Prezzo Unico Nazionale) “ha registrato valori record: nel mese di dicembre 2021 ha raggiunto la media mensile più elevata da quando la borsa italiana è stata costituita, superando 280 euro/MWh, rispetto ai 61 euro/MWh di gennaio 2021. Negli ultimi giorni i valori si sono attestati intorno ai 180-190 euro/MWh”.
Ma “non si tratta – ha assicurato Cingolani – di un fenomeno italiano, andamenti simili sono infatti riscontrabili in altri Paesi europei, con incidenza diversa in funzione di specificità nazionali”.
Per le famiglie italiane i costi per l’energia elettrica sono aumentati del 55% e quelli del gas del 42% nel primo trimestre 2022 rispetto al precedente. “L’effetto degli aumenti dei prezzi all’ingrosso sui costi finali sostenuti da famiglie è stato tuttavia in parte mitigato grazie ad una serie interventi straordinari adottati dal Governo e dal Parlamento”, ha aggiunto il ministro.