Roma, 11 feb. (askanews) – Libia di nuovo ai blocchi di partenza, con un governo a Tripoli sostenuto dalle Nazioni Unite e un secondo esecutivo riconosciuto dal parlamento di Tobruk, nell’Est del Paese. Il portavoce dell’Onu ha infatti dichiarato che le Nazioni Unite continueranno a supportare il premier del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah, dopo che ieri il parlamento di Tobruk ha designato un nuovo primo ministro, l’ex ministro della Difesa Fathi Bashagha, ritenendo scaduto il mandato di Dbeibah dopo il rinvio a data da definire del voto previsto per lo scorso 24 dicembre. Da parte sua, Dbeibah, sopravvissuto ieri a un tentato omicidio, ha ribadito che cederà la guida del paese solo a un governo eletto e ha annunciato una nuova legge elettorale per risolvere la crisi.
ONU SOSTIENE DBEIBAH
Nel corso del briefing con la stampa, alla domanda se le Nazioni Unite continuano a riconoscere Dbeibah come premier, il portavoce Stephane Dujarric ha risposto: “La risposta breve è sì. Abbiamo letto della nomina di un altro premier. La nostra posizione non cambia. È molto importante che tutti i leader e le parti interessate libiche pensino al popolo libico”. Dujarric ha poi rimarcato che obiettivo delle Nazioni Unite è “aiutare il popolo libico”.
BASHAGHA DESIGNATO PREMIER, CON IL SOSTEGNO DI HAFTAR
Ieri l’Assemblea dei rappresentanti di Tobruk, presieduta da Aguila Saleh, ha affidato a Fathi Bashagha il compito di formare un nuovo esecutivo, da sottoporre al voto dell’aula tra due settimane. L’ex ministro della Difesa del governo di Fayez al Sarraj, che ha combattuto negli scorsi anni contro le forze dell’est della Libia guidate da Khalifa Haftar, ha ricevuto ieri anche il sostegno del generale. “Il comando dell’Esercito nazionale libico accoglie con favore e sostiene la decisione del parlamento di affidare a Fathi Bashagha il compito di creare un nuovo governo per guidare il paese”, ha detto il portavoce, il generale Ahmed Al-Mismari.
DBEIBAH NON INTENDE LASCIARE LA GUIDA DEL GOVERNO
In un’intervista concessa all’emittente Al Ahrar, il premier del governo di unità nazionale ha bollato la decisione del parlamento di Tobruk come “un altro tentativo di entrare a Tripoli con la forza”, facendo riferimento all’offensiva militare del generale Haftar, respinta dal governo di Sarraj nel 2020. Il premier ha quindi sottolineato: “Sto ancora svolgendo il mio lavoro secondo i termini stabiliti dalla road map del Forum di dialogo politico in Tunisia” e “solo il Consiglio presidenziale ha il diritto di cambiare il governo attraverso la road map di Ginevra”. Per cui, ha concluso, “consegnerò il potere a un governo eletto dal popolo libico”.
A tale riguardo, Dbeibah ha quindi annunciato che presenterà presto una nuova legge elettorale per consentire ai 2,8 milioni di libici che si erano registrati per il voto del 24 dicembre scorso di andare alle urne. (di Simona Salvi)