Roma, 26 gen. (askanews) – Lo scorso anno sono aumentare del 55% le esportazioni dalla Russia in Italia con un aumento rilevante del deficit commerciale del nostro Paese che ha raggiunto i 6,3 miliardi di euro nel 2021. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’incontro del leader russo Vladimir Putin con sedici rappresentanti di grandi imprese italiane anche dell’alimentare da Barilla a Cremonini che ha sollevato il problema dell’embargo all’alimentare Made in Italy.
Un appuntamento in piena crisi Ucraina con effetti sui mercati dal gas al grano, il cui prezzo internazionale è balzato di quasi il 10% in un sola settimana al Chicago Board of Trade (CBOT). Se le esportazioni italiane riguardano principalmente i prodotti dell’attività manifatturiera per un totale stimato di circa 7,6 miliardi, dalla Russia – sottolinea la Coldiretti – arrivano beni per un valore di circa 13,9 miliardi soprattutto prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere, metalli di base, coke, prodotti petroliferi e anche circa 100 milioni di chili di grano nel 2021 con il Paese di Putin che è il principale esportatore mondiale.
Le esportazioni Made in Italy invece sono aumentate nel 2021 di appena l’8,8% e a pesare sul deficit continua ad essere l’embargo deciso da Putin per i principali prodotti agroalimentari Made in Italy con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per la vicenda Ucraina. (Segue)