Bruxelles, 21 set. (askanews) – L’Italia chiede che al prossimo Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, il 21 e 22 ottobre, si discuta anche di immigrazione e insiste, insieme alla Spagna, affinché si affronti la questione dell’aumento dei prezzi dell’energia, nel quadro del pacchetto del Green Deal. Lo ha riferito questo pomeriggio a Bruxelles il sottosegretario agli Affari europei, Gianfranco Amendola, parlando con la stampa a margine del Consiglio Affari generali dell’Ue.
“Il Consiglio Affari generali – ha detto Amendola – si è aperto con una nota del collega francese sulla vicenda dei sottomarini e dell’accordo interrotto con l’annuncio dell’Aukus”, l’accordo militare in funzione anti cinese annunciato mercoledì scorso da Australia, Regno Unito e Usa.
“Come tutti i colleghi – ha aggiunto il sottosegretario – anche l’Italia si fa partecipe del disappunto della Francia su una vicenda che non è solo bilaterale, ma che richiede un salto di qualità nella riflessione comune dei Ventisette sui temi della sicurezza e della difesa europea, e dell’autonomia strategica, nell’interesse non solo dei singoli Stati membri ma anche degli alleati”.
“Questi temi – ha ricordato Amendola – erano già stati discussi al Med9 di Atene venerdì scorso” dai leader dell’Ue, e quindi “è stato giusto anche fare una riflessione congiunta nel Consiglio Affari generali. Questa riflessione, avviata già in maniera autorevole dal Med9 di Atene, ci interesserà nei prossimi mesi tutti quanti. Riguarda il tema della cosiddetta autonomia strategica europea, delle sue capacità, dei suoi investimenti, della sua crescita, che deve anche rafforzare le alleanze”.
A chi chiedeva se l’Ue, in reazione all’annuncio sull’Aukus, pensi di rinviare la ripresa dei negoziati per un’accordo di libero scambio con l’Australia, previsto per le prossime settimane, e la ripresa della cooperazione con gli Stati Uniti nel quadro del “Consiglio per il commercio e la tecnologia”, Amendola ha risposto che “le scelte dei prossimi giorni non erano oggi in agenda”.
Quanto alla questione dell’energia e dell’aumento dei prezzi del gas, il sottosegretario ha osservato che “la sfida del Green Deal è irrinunciabile, una scelta fatta insieme che è nella realtà della storia che stiamo vivendo. Come giustamente ha ripetuto il primo ministro Mario Draghi, la questione non è se raccogliere questa sfida, ma come realizzarla per il meglio, tenendo presente che l’Europa ha un’industria a livello mondiale che bisogna proteggere nella transizione, con delle forme di accompagnamento verso un’economia più sostenibile”.
“L’energia – ha aggiunto Amendola – è un punto decisivo di questa nuova storia che riguarda tutti i continenti e tutti gli attori globali, e che sarà discusso al G20 e alla Cop26”, la conferenza Onu sul clima che si terrà a Glasgow.
La transizione energetica, ha continuato, “è un modo per dare sostanza alle scelte che abbiamo fatto e per guardare ai rischi connessi, legati in questo caso all’aumento dei prezzi dell’energia; ma ogni governo si sta muovendo per intervenire sul tema, e noi crediamo che l’Europa che si muove insieme e in modo coordinato è un’Europa ancora più forte”.
E in questo quadro, “la richiesta spagnola, che noi abbiamo sostenuto insieme a molti altri paesi, è un modo per dare sostanza a questo pacchetto ‘Fit for 55′”, il pacchetto legislativo che trasformerà l’economia europea con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.
Questo pacchetto, ha rilevato Amendola, “avrà degli elementi ciclici, legati al contingente, ma è un piano che riguarda i prossimi decenni; l’energia è uno dei punti fondamentali per far decollare tutta la transizione verso la neutralità climatica. Quindi per noi, fin da quando è stato presentato a luglio, è sempre importante avere anche a livello dei leader lo sguardo sulla visione, sull’ambizione, ma anche su un approccio pragmatico”, ha concluso il sottosegretario.