Roma, 1 apr. (askanews) – “Le modalità su cui con la Legge 56/14 si è costruito il sistema elettorale delle Province, insieme alla cancellazione delle Giunte provinciali e alla riduzione drastica del numero dei consiglieri provinciali – da un minimo di 10 ad un massimo di 14 – ha evidentemente ristretto i margini della presenza femminile negli organi di governo delle Province, fino all’ azzeramento dell’equilibrio di genere. Considerato che sulla revisione della legge 56/14 si è aperta da mesi una discussione attenta presso il Ministero dell’Interno cogliamo l’occasione di questa audizione per sollevare il tema in questa sede che riteniamo estremamente opportuna e per porlo all’attenzione della Commissione Affari Costituzionali”. Lo ha detto la vicepresidente di UPI, Silvia Chiassai Martini, presidente della Provincia di Arezzo intervenendo in audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato sul Disegno di Legge per la promozione dell’equilibrio di genere negli organi costituzionali, nelle autorità indipendenti, negli organi delle società controllate da società a controllo pubblico e nei comitati di consulenza del Governo”.
“Nel 2010, ultima tornata elettorale amministrativa universale delle Province prima dell’entrata in vigore della Legge 56/14 il 14% dei Presidenti di Provincia era donna, e nei Consigli Provinciali la media della rappresentanza femminile arrivava a raggiungere il 38%”, ha spiegato la vicepresidente.
“Il nuovo sistema elettorale di secondo grado introdotto dalla Legge 56/14 ha purtroppo di fatto azzerato l’equilibrio di genere – effetto che in realtà l’UPI aveva segnalato anche in Parlamento durante l’iter di approvazione della Legge, non ricevendo però attenzione. Ad oggi nelle 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario le Presidenti elette sono 4, appena il 5%, e la presenza delle elette nei consigli è inferiore al 10%. Chiediamo al Parlamento di aprire una riflessione seria su questo tema per trovare quelle correzioni nella disciplina sul sistema elettorale e sugli organi di governo delle Province che permettano di garantire anche a queste istituzioni costitutive della Repubblica il pieno rispetto dei principi di parità e di equilibrio che devono essere attuati ad ogni livello di governo”, ha concluso.