Roma, 19 feb. (askanews) – La cancellazione e il rinvio delle nozze, con lo stop ai festeggiamenti a causa dell’emergenza Covid nel 2020, ha provocato un crack di almeno 50 milioni di euro per l’agriwedding, dai fiori alla tavola, dalle bomboniere alle cooking class, con il segmento dei matrimoni green azzerato per effetto delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. E’ quanto stima Coldiretti Puglia, nel sottolineare che nell’anno della pandemia con i matrimoni in calo del 50,3% a fronte degli oltre 14mila registrati in Puglia nel 2019, sono stati annullati i ricevimenti dei matrimoni in campagna, meta preferita soprattutto degli sposi internazionali.
“Tre le regioni più richieste dai buyer internazionali e nazionali per i matrimoni green c’è la Puglia che assorbe il 6,1% delle richieste. L’impossibilità a festeggiare i matrimoni, in campagna ha fatto crollare il fatturato del segmento di attività con gli agriturismi che propongono pacchetti di agriwedding che includono agribomboniere realizzate in green style come orci di olio in ceramica decorata oppure accessori lavorati con lana di pecora, servizi fotografici con scenografie naturali e rurali, menù di nozze stampati su carta riciclata, spostamenti in carrozze trainate da cavalli o in bicicletta, o in tandem addirittura. Da un anno italiani e stranieri hanno azzerato le prenotazioni per matrimoni e qualunque altra cerimonia”, denuncia Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Nel 2019, secondo i dati Istat, si sono celebrati in Puglia – aggiunge la Coldiretti regionale – 2.064 matrimoni in provincia di Foggia, 4.626 a Bari, 1 402 a Brindisi, 1.636 nella BAT e 1.626 in provincia di Taranto, mentre la crisi generata dal Covid 19 ha stravolto nel 2020 i programmi di promessi sposi e famiglie e azzoppato i bilanci delle aziende, dal catering alla fotografia, dai trasporti al fiori, dai viaggi all’abbigliamento, dal trucco alle acconciature, dall’immobiliare fino alla vigilanza privata.
Proprio per questo – conclude Coldiretti Puglia – oltre alle attività specializzate come gli abiti e accessori, i settori che hanno pagato il prezzo più alto all’emergenza sono quelli dell’agriturismo con le 900 strutture presenti in Puglia ma anche il florovivaismo che registra un buco da 120 milioni di euro, un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia, dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio sono stati azzerati eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi.