Roma, 11 gen. (askanews) – Nonostante la crisi economica generata dal Covid, le aziende non riescono ancora ad accedere con facilità a fondi e prestiti per accelerare la ripresa. “Senza soldi, senza liquidità, le imprese non vanno da nessuna parte, galleggiano fino a quando poi muoiono. In questa situazione le banche non stanno assolvendo al loro compito di dare fiato all’economia nazionale e il governo deve fare in modo che alle imprese arrivi liquidità”. Lo spiega in una nota Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, che aggiunge: “il sistema dei prestiti non è stato semplificato, come dichiarato a più riprese dal Governo. Numerosi aspetti complicano ancora l’accesso ai fondi”.
Data l’emergenza, secondo Busi è necessario interrompere in questa fase gli accordi di Basilea, che regolano i requisiti patrimoniali delle banche e hanno ripercussioni sull’erogazione del credito: “Chiediamo di far sospendere momentaneamente le regole di Basilea per permettere alle aziende di avere liquidità e di investire – prosegue il presidente del Consorzio – Siamo nel mezzo di una crisi eccezionale e servono regole eccezionali, altrimenti sarà impossibile uscirne”.
Da mesi si ripetono annunci e discussioni nazionali sugli interventi di aiuto alle aziende agricole. Ma ancora adesso, denuncia, mancano sostegni concreti e fruibili. “Dall’inizio della pandemia sono state dette bellissime cose, il governo ha parlato di prestiti per il settore agricolo fino al 75% del fatturato dell’anno precedente, poi si è parlato di altri fondi, ma fino ad oggi si è visto ben poco”. (Segue)