Roma, 7 gen. (askanews) – Un aumento dei nuovi casi di Covid del 27% nell’ultima settimana, quella dal 29 dicembre al 5 gennaio, a fronte di una imponente riduzione dei tamponi. Terapie intensive e ricoveri in area medica sopra la soglia di saturazione in metà delle regioni. Decessi nuovamente in salita. La terza ondata di Covid è alle porte “con numeri troppo elevati per riprendere il tracciamento, un reale impatto dei vaccini ancora molto lontano e dati preoccupanti sulle nuove varianti”. E il sistema “a colori” per monitorare la situazione delle Regioni italiane utilizzato dal Governo è “da rivedere perché sta dando risultati modesti a fronte di costi economici e sociali elevati”.
Sono alcune delle considerazioni fatte dalla Fondazione Gimbe che, nel consueto monitoraggio settimanale, spiega che nella settimana 29 dicembre 2020 – 5 gennaio 2021, rispetto alla precedente, c’è stato un incremento dei nuovi casi (114.132 vs 90.117) e del rapporto positivi/casi testati (30,4% vs 26,2%). Stabili i casi attualmente positivi (569.161 vs 568.728) e, sul fronte ospedaliero, lievi oscillazioni dei ricoveri con sintomi (23.395 vs 23.662) e delle terapie intensive (2.569 vs 2.549); tornano a crescere i decessi (3.300 vs 3.187).
“A cavallo del nuovo anno – afferma Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe – i dati documentano l’inversione della curva dei nuovi casi, in calo da 6 settimane consecutive, e l’incremento percentuale dei casi totali (5,5% vs 4,6%). Numeri sottostimati dalla decisa frenata dell’attività di testing nelle ultime due settimane accompagnata dal netto aumento del rapporto positivi/casi testati che schizza al 30,4%”. Infatti, dal 23 dicembre al 5 gennaio, rispetto ai quattordici giorni precedenti, il numero dei tamponi totali si è ridotto del 20,9% (-464.284); quello dei casi testati del 22,5% (-208.361), con una media giornaliera simile a quella di fine agosto.
In quasi tutte le Regioni si registra un incremento percentuale dei casi rispetto alla settimana precedente e sul versante ospedaliero, mentre le curve di ricoveri e terapie intensive mostrano i primi cenni di risalita, l’occupazione da parte di pazienti COVID continua a superare la soglia del 40% in area medica in 10 Regioni, e quella del 30% delle terapie intensiva in 11 Regioni. In questa fase è molto complesso valutare l’evoluzione della curva per il sovrapporsi degli effetti di restrizioni e allentamenti introdotti nelle varie Regioni e/o con tempistiche differenti. In generale, tenendo conto che l’impatto delle misure si riflette sulla curva epidemiologica dopo circa 3 settimane, secondo la Fondazione Gimbe gli effetti delle misure introdotte con il DPCM 3 novembre 2020 si sono definitivamente esauriti.(Segue)