Libro testo invita a “curare” omossessuali,protesta Arcigay Roma – askanews.it

Libro testo invita a “curare” omossessuali,protesta Arcigay Roma

Gen 5, 2021
Roma, 5 gen. (askanews) – “Apprendiamo a mezzo stampa che presso la facoltà di Psicologia dell’Università Europea di Roma è stato adottato un testo di studio che definisce l’omosessualità come una “malattia” da trattare”. Lo dice in una nota Francesco Angeli, Presidente di Arcigay Roma. “Nello specifico il testo è uno dei testi obbligatori per l’esame di Filosofia della Vita e Bioetica. Autore del libro “Vol. 1 – Fondamenti ed etica biomedica, Vita e Pensiero, Milano 2012” è il cardinale e vescovo cattolico Elio Sgreccia, che, a pagina 506, sotto l’immagine, trattando l’omosessualità, cita che “si può configurare ad un certo stadio di esercizio più come una malattia da trattare, che come un vizio deliberato”.

“Ricordiamo – sottolinea Angeli – che l’omosessualità è stata depatologizzata nel 1990 da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e siamo stupiti che a più di 30 anni ancora vengano adottati testi che riportano tali falsità, con la possibilità di inficiare il percorso di formazioni di futuri psicologi. Il libro, nonostante le diverse segnalazioni, non è ancora stato rimosso dal programma ufficiale. Per questo ribadiamo l’urgenza di aggiornare il programma di studi e a tal proposito chiediamo l’intervento dell’Ordine degli Psicologi”.

“Tali posizioni ribadiscono inoltre l’urgenza di una legge efficace contro l’omofobia, specialmente considerando che questo testo è adottato all’interno di una facoltà di psicologia. L’intervento del legislatore deve specificare che l’omosessualità non può essere considerata una malattia da curare, e non può lasciare spazi a dubbi interpretativi come rischia di fare l’art. 4 del DDL depositato in Senato, dove si parla di convincimenti e opinioni riconducibili al pluralismo delle idee. Non può considerarsi, infatti, opinione o convincimento personale che l’omosessualità sia malattia. Su tale questione rimandiamo alle dichiarazioni espresse della presidente dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) specificando che la libertà di espressione del pensiero è un principio fondamentale già incardinato nella nostra Costituzione e l’esigenza odierna è quella di evitare che in nome di questo principio si legittimino odio e violenza”.