Milano, 20 lug. (askanews) – Sarà un concerto dedicato ad Ennio Morricone da ascoltare ad occhi chiusi, come lo stesso maestro suggeriva spesso, quello che il Ravello Festival propone nella serata inaugurale della 68esima edizione, sabato 25 luglio 2020. Al grande compositore il primo commovente omaggio dopo la sua scomparsa, con protagonisti l’orchestra che per anni è stata la sua in tanti memorabili concerti, la Roma Sinfonietta, e il figlio Andrea a dirigerla in una tradizione di famiglia iniziata dal padre di Ennio, trombettista che lo avviò alla musica.
È dunque nel segno dell’eccellenza italiana di grande respiro internazionale che parte il 68esimo festival nella Città della Musica organizzato dalla Fondazione Ravello guidata dal commissario straordinario, l’avvocato Almerina Bove.
Più di venti appuntamenti in programma per una stagione coraggiosa, tra le più lunghe dell’estate italiana ed europea, che, dopo l’inaugurazione, presenta una proposta sinfonica che coniuga l’internazionalità degli eventi con la presenza delle eccellenze campane ed italiane, con la direzione artistica del maestro Alessio Vlad.
Per la prima volta sarà presente a Ravello il maestro Riccardo Muti (1 settembre); una prima sarà anche quella di Daniele Gatti che debutterà come direttore dell’Orchestra Mozart (produzione Ravello Festival, 5 settembre); battesimo a Villa Rufolo anche per una delle più grandi stelle del firmamento musicale, Cecilia Bartoli in un concerto diretto da Gianluca Capuano con Les Musiciens du Prince (18 agosto), prodotto in collaborazione con i festival di Lucerna e di Salisburgo; ritorna, affermata e in ascesa, la pianista Beatrice Rana (venne a Ravello, giovanissima nel 2013); grandi ritorni internazionali sono quelli di Valery Gergiev con la sua Orchestra del Mariinsky (29 luglio), e di Iván Fischer e la sua Budapest Festival Orchestra (21 agosto) accompagnati dalla voce di Anna Prohaska, di Martha Argerich (23 agosto), e di quello che forse è da considerarsi il più importante pianista jazz di oggi, Brad Mehldau (13 settembre). La Campania è presente ai massimi livelli, a cominciare dal consueto appuntamento con l’orchestra del Teatro di San Carlo che si esibirà in due concerti (il primo con il suo direttore musicale Juraj Valcuha e Beatrice Rana l’8 agosto, il secondo con Marco Armiliato l’11 settembre); poi La Cappella Neapolitana che, diretta da Antonio Florio con Véronique Gens, Maria Grazia Schiavo, Mauro Borgioni e Raffaele Pe nei ruoli principali, proporrà una delle più amate opere del repertorio di tutti i tempi come il Dido and Aeneas di Purcell (1 agosto); l’Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi che si esibirà nell’ormai tradizionale Concerto all’Alba, quest’anno dedicato alla musica spagnola e diretto da Jordi Bernàcer con il pianista Javier Perianes.
Pur nelle difficoltà organizzative della mobilità internazionale per l’emergenza Covid, la Fondazione Ravello, con grande orgoglio e in pochissimo tempo, ha organizzato il festival 2020 come segno tangibile di responsabilità verso una tradizione culturale mai interrotta da 68 anni e per supportare, grazie al sostegno economico decisivo della Regione Campania, la stagione turistica in uno dei luoghi più conosciuti al mondo dove simbolicamente, già col Wagner day del 26 maggio scorso, il presidente De Luca aveva voluto dare il segnale di ripartenza “della Campania sicura”.
E Wagner non mancherà neppure quest’anno dal programma, benché l’esecuzione delle sue opere richiedano grandi organici orchestrali. “Avranno un significato particolare il concerto di musica da camera di Asher Fisch e Stefanie Irányi dedicato a Wagner e Liszt e la duplice esecuzione dell’Idillio di Sigfrido nei concerti di Daniele Gatti e Iván Fischer”, racconta il maestro Vlad.
Il Ravello Festival si svolgerà come di consueto sul palco del Belvedere di Villa Rufolo a strapiombo sul mare, uno dei più belli al mondo ma anche dei più complicati da allestire. La corsa contro il tempo non ha frenato l’impegno a non far mancare, pur con una tribuna ridotta per il rispetto delle norme sul distanziamento fisico, una delle combinazioni più suggestive dell’estate italiana, la musica con il miracolo dell’acustica all’aperto sulle insenature della Costiera amalfitana.